Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
5 mag 2022
Ermenegildo Zegna inizia l’anno in grande stile. Il gruppo italiano del lusso specializzato in abbigliamento maschile di altissima gamma, appena quotatosi alla Borsa di New York, ha registrato nel primo trimestre del 2022 una crescita del 25,4%, con un fatturato di 377,6 milioni di euro. Il suo marchio di punta Zegna è notevolmente progredito, così come le sue vendite sul mercato nordamericano, che sono aumentate di oltre l’85%.

Il marchio Zegna, il cui stile è brillantemente curato dal designer Alessandro Sartori e che oramai si è incentrato su un’unica linea principale, ha registrato un fatturato di 224 milioni di euro tra gennaio e marzo 2022, grazie in particolare al successo dei suoi capi di abbigliamento e calzature d’alta gamma per il tempo libero, ma anche alla forte rimbalzo del suo business bespoke, con un incremento del 22,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Invece, l’etichetta americana Thom Browne, che ha appena sfilato a New York, ha raggiunto ricavi per 98,1 milioni di euro (+22,3%) nel primo trimestre, con le vendite delle sue collezioni donna che sono risultate superiori a quelle maschili. A ciò si aggiunge il buon andamento dell’attività tessile di Ermenegildo Zegna, che ha registrato un incremento del 64,6%, a 30,2 milioni di euro, “grazie a una domanda sostenuta”, precisa il gruppo piemontese nel proprio comunicato.
Nei primi tre mesi del 2022 le vendite del gruppo sono cresciute in tutte le regioni, pur registrando un notevole rallentamento in Asia-Pacifico – area che rappresenta quasi la metà dei suoi ricavi complessivi, a 174,8 milioni di euro (+4,5%) – in particolare nel mercato cinese (+0,3%), a 141,9 milioni di euro, penalizzato da chiusure di negozi e massicci lockdown in diverse città, tra cui Shanghai.
Il Nord America, con 61,8 milioni di euro, si conferma il mercato più dinamico, con un incremento dell’85,1%. Negli Stati Uniti, in particolare, le vendite del gruppo italiano sono aumentate del 97,2%, a 56,9 milioni di euro, mentre l’America Latina è cresciuta dell’89,1% (5,6 milioni di euro). L’Europa ha registrato una solida crescita, con performance notevoli soprattutto in Francia e Regno Unito. In quest’ultimo Paese, Ermenegildo Zegna ha visto crescere le vendite del 111%, a 10,9 milioni di euro, mentre in Italia le entrate sono salite del 33,1%, a 64 milioni di euro. Complessivamente, la regione EMEA ha raggiunto un giro d’affari di 134,4 milioni di euro (+38,9%).
Ma questi buoni risultati non devono far dimenticare l’attuale instabilità del mercato, come ricorda l’amministratore delegato Gildo Zegna: “Nel 2021 il gruppo Zegna ha superato alcuni traguardi. Il 2022 è iniziato bene ed ora si è fatto più difficile per la congiunzione di incertezze geopolitiche, economiche e sanitarie. Entrambi i nostri marchi stanno affrontando queste crescenti sfide e continueremo a perseguire i nostri obiettivi strategici”.
Come scrive il gruppo con una certa prudenza, “supponendo che non ci sia un ulteriore peggioramento o estensione geografica della guerra in Ucraina, una normalizzazione della pandemia di Covid-19 nella Grande Cina prima dell’estate, e nessun altro evento imprevisto”, Ermenegildo Zegna prevede per il 2022 un leggero crescita dei ricavi e un miglioramento del risultato operativo rettificato. Il 17 maggio Ermenegildo Zegna organizza il suo Investor Day. L’opportunità per l’azienda di fare il punto sulla propria strategia e ambizioni e di annunciare i suoi obiettivi in termini di sviluppo sostenibile.
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