Il marchio spagnolo di cosmetici Germaine de Capuccini continua la spinta sugli Stati Uniti, dove ha appena aperto una filiale, non cessa di sviluppare innovazioni, anche di derivazione farmaceutica, e in un anno ha già recuperato i livelli di business pre-pandemici, concludendo due significative acquisizioni.

Il brand di skincare, haircare, make up e cosmetica organica, che è diffuso in 20.000 negozi di 90 nazioni nel mondo, ha chiuso l’esercizio 2021 a 35 milioni di euro di fatturato, recuperando, dopo il netto calo nel 2020 pandemico, il livello di giro d’affari pre-Covid. Sempre a 5 milioni di euro il volume d’affari dell’Italia (il target è giungere presto a 7 milioni, ndr.), secondo mercato dell’azienda dopo la Spagna, mentre terzo è il Belgio, dove Germaine da Capuccini possiede una filiale. Un’altra diramazione locale il brand la possiede in Repubblica Dominicana. Il marchio con il logo del cigno è inoltre proprietario di due monomarca, uno a Madrid e l’altro a Barcellona. “Abbiamo aperto altre filiali nell’ultimo biennio”, racconta a FashionNetwork.com Valdimara Zecchinel, che dirige la filiale italiana della società, basata ad Udine. “Una a Londra e l’altra, di recentissima inaugurazione (a fine marzo) a Miami, negli Stati Uniti, ma il processo sta per estendersi ai Paesi del Sud America”.
Ad aprile 2021, la filiale italiana (10 dipendenti) aveva inaugurato la nuova sede istituzionale di 500 metri quadrati, con un’area di 250 mq. dedicata alla formazione, all’interno di Palazzo Eden, nel cuore del centro storico di Udine. Da questa prestigiosa sede, Germaine de Capuccini fornisce la sua cosmesi d’alta gamma a circa 1.000 centri estetici selezionati in tutta Italia.
Il progetto preannunciato 3 anni fa di aprire flagship a Milano e Roma è stato per ora congelato. “Soprattutto su Milano, l’intenzione rimane viva, tanto che ho visionato location fantastiche ultimamente, non solo a Brera. Però voglio prima vedere come andrà quest’anno, dato che i primi 3 mesi hanno segnato una crescita delle nostre vendite del 25%, ma tutti gli indicatori economici anticipano che le vicende geopolitiche internazionali, l’incremento dei costi delle materie prime e la difficoltà di reperire tali materiali sul mercato, pongono davanti a noi dei mesi sofferti, in cui occorrerà verificare il trend dei consumi”, spiega Zecchinel, rammaricata dall’impatto che Germaine de Capuccini ha subito dalla guerra in corso, visto che Bielorussia, Ucraina e Russia erano tra i principali mercati del brand.

“Lo sviluppo previsto in Cina l’abbiamo accantonato per il momento”, aggiunge ancora Valdimara Zecchinel, “visto che è una nazione così poco propensa ad aprirsi, e tanto invece a chiudersi al mondo, anche se comprendo la situazione di timore per la recrudescenza della pandemia. Invece palestre e centri benessere, con cui lavoravamo tanto, fino a 4-5 mesi fa erano ancora chiusi, e così hanno perso tutta o buona parte della propria clientela. Sono in grossa difficoltà. È un segmento che si deve ancora rimettere in moto. Stesso problema per i grandi hotel che offrivano i prodotti Germaine de Capuccini (per esempio Quisisana di Capri, Terme Manzi di Ischia, tutte le spa Sheraton nel mondo), che si sono trovati purtroppo a congelare la loro parte dedicata al benessere”, si rammarica la dirigente.
L’azienda iberica, che fa capo al gruppo internazionale GdC Beauty Group, non rinuncia comunque a curare innovazioni e ricerca. “GdC ha infatti acquisito negli ultimi tre anni due aziende”, rivela la dirigente italiana, “una attiva nel settore farmaceutico, la Biomimetic, titolare di un brevetto di veicolazione di ingredienti attivi in profondità (per farmaci anti-tumorali a cellule bersaglio). Il suo brevetto l’abbiamo utilizzato in varie linee cosmetiche professionali. La seconda acquisizione riguarda un’azienda del settore professionale la spagnola Cosmética Cabinas, col suo brand Ainhoa”.
“Quest’anno inoltre ci siamo misurati per la prima volta nella formulazione di superconcentrati viso-corpo sterili, prodotti in aziende farmaceutiche, con livello di sterilità al 100% ad uso topico, che con una nuova apparecchiatura veicoliamo a livello trans-cutaneo per trattamenti viso, con risultati impressionanti anche dopo una seduta”, afferma Zecchinel. “Grazie a questo metodo, ci stiamo avvicinando molto ai risultati della medicina estetica, uno dei segmenti che stanno andando per la maggiore nel nostro comparto”.

Principale novità di prodotto: a settembre dello scorso anno Germaine de Capuccini ha lanciato una linea di skincare basata su Vitamina C pura in percentuale altissima, del 10%, con all’interno un polimero brevettato, che ha raggiunto in poco tempo 1.200 indirizzi, vendendo circa 30.000 pezzi delle sue referenze. “Si tratta di una linea per noi strategica, si chiama “Timexpert Radiance C+” e oltretutto nel trattamento professionale è stata sviluppata con un protocollo di lavoro che prevede l’utilizzo di una pallina in gomma come accessorio per effettuare un massaggio rimpolpante e volumizzante, che sta avendo grande successo”, conclude Valdimara Zecchinel.
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