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Adnkronos
Pubblicato il
19 mag 2022
Il turismo alto di gamma, che rappresenta il 2% delle strutture ricettive, genera quasi il 22% del fatturato turistico europeo complessivo; concorre a circa il 22% della spesa in alloggi e fino al 33% circa della spesa per cultura, intrattenimento e shopping, contribuendo a incrementare tutti gli anelli della catena di valore. Il comparto ha un potenziale di crescita fino a 520 miliardi di euro, raggiungibile puntando su sostenibilità, natura, infrastrutture, politiche dei visti e formazione. Sono alcuni dei dati emersi dalle rilevazioni del primo Eccia High-end Tourism Study condotto da Bain & Company.

“L’Europa”, afferma Matteo Lunelli, presidente di Altagamma e nuovo presidente di Eccia, l’associazione portavoce presso le istituzioni europee delle istanze del comparto dell’alto di gamma, “è la prima destinazione turistica al mondo e il turismo è un comparto strategico per l’economia europea, ma esiste un grande potenziale ancora inespresso nel segmento di alta gamma: pur rappresentando solo il 2% delle imprese di soggiorno, la fascia alta vale circa 130-170 miliardi di euro e genera il 22% della spesa turistica complessiva, grazie a un forte effetto moltiplicatore”.
Prosegue Lunelli: “Il viaggiatore di alta gamma spende 8 volte più della media e produce notevoli impatti indiretti sul territorio: un piano per lo sviluppo del turismo di alta gamma in Europa potrebbe portare a una crescita del valore del settore fino a 520 miliardi. Lo studio Eccia fotografa questi dati e indica alcune possibili leve di sviluppo: la creazione di una proposta turistica sostenibile e naturalistica, il miglioramento delle infrastrutture di mobilità di alta gamma, la semplificazione della politica di rilascio dei visti e un sistema formativo focalizzato sull’ospitalità d’eccellenza”.
Il turismo alto di gamma, rimarcano Claudia D’Arpizio, Global Head of Fashion & Luxury, e Fabio Colacchio, partner di Bain & Company, “è una risorsa per tutti i Paesi europei. In quelli più grandi, come Italia, Regno Unito, Francia e Spagna, questo segmento vale fino a 20-30 miliardi di euro. Per altri, come la Grecia, arriva a pesare più del 7% del Pil. Inoltre, un viaggiatore sempre più curioso e attento alla sostenibilità, dimostra interesse per nuove destinazioni, sia nei Paesi più conosciuti, che in mete emergenti come la Croazia, la Slovenia, il Portogallo e i Paesi nordici. Un’eccellenza mondiale da proteggere e sviluppare per il bene di tutti, che dopo il crollo dovuto al Covid – oltre 70 miliardi di euro legati ai soli viaggiatori internazionali – mostra forti segnali di ripartenza”.
Le anticipazioni del report rese pubbliche evidenziano il contributo diretto e indiretto del turismo di fascia alta per l’Europa, analizzandone punti di forza e aree di miglioramento e indicando le leve strategiche su cui agire per sfruttarne a pieno le potenzialità. La spesa giornaliera del turista di fascia alta, evidenzia lo studio, è di 8 volte superiore a quella del turista medio. Il segmento di alta gamma ha un effetto moltiplicatore anche per l’occupazione, con quasi il doppio di dipendenti (rispetto al turismo di fascia bassa) a parità di dimensione della struttura ricettiva.
I 5 maggiori Paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito) generano circa il 75% del valore del turismo di fascia alta e lo studio ne evidenza i macro-dati, relativi al valore del segmento alto di gamma rispetto al valore totale del turismo. In Francia il segmento vale circa 22-27mld di euro (totale turismo di 85-100 miliardi), in Germania vale circa 5-10mld (totale turismo di 65-85mld), in Italia circa 25mld (totale turismo di 80-100mld), in Spagna 20-25mld (totale turismo di 75-95mld) e nel Regno Unito circa 30-35mld (totale turismo di 80-100mld). Oltre a questi Paesi alcuni di minore grandezza presentano tuttavia un turismo di alta gamma sviluppato: tra questi la Svizzera con circa 5-10mld, la Grecia con circa 10mld, il Portogallo con circa 4-6mld. Il resto d’Europa pesa circa 9mld.
Da considerare che l’impatto positivo del turismo di alta gamma non si limita agli effetti economici diretti, né a quelli indiretti (creazione di occupazione, innalzamento della percezione dell’offerta turistica complessiva, attrazione degli investimenti), ma include anche benefici intangibili, ”soft spillovers” che costituiscono elementi di grande rilievo: le destinazioni turistiche di fascia alta, grazie al cosiddetto halo effect, migliorano il percepito anche delle altre destinazioni di un Paese; la presenza di strutture ricettive di alta gamma favorisce altre attività e servizi che beneficiano del valore generato dai consumatori alto-spendenti richiamati nella zona.
Gli stessi elementi dell’offerta turistica che attraggono i consumatori di fascia alta sono tra gli asset più importanti di un Paese, che da questo turismo ricevono impulso e risorse per il mantenimento e il miglioramento: questo vale per i siti di interesse più prestigiosi (naturali, storici, architettonici), per le infrastrutture e i servizi (aeroporti privati, marine, treni ad alta velocità, ecc), per i musei, le gallerie d’arte e il calendario di eventi che contraddistinguono una destinazione, per gli stessi negozi monomarca delle imprese di alta gamma, nelle vie del lusso o negli shopping village, arrivando fino alle visite alle aziende eccellenti (showroom, musei d’impresa, atelier, cantine) che indirettamente promuovono la tutela e lo sviluppo delle competenze professionali e manifatturiere alla base delle migliori industrie nazionali.
Infine, le esperienze dei turisti di fascia alta e la comunicazione delle aziende del turismo high-end e dell’indotto contribuiscono a veicolare l’identità e i valori dei paesi europei, e alla diffusione del loro soft power. Nel 2020, a causa dei mancati arrivi internazionali, anche il segmento più alto dell’industria turistica europea ha registrato una perdita di valore stimabile intorno ai 65-75 miliardi. La stima di Eccia è che, attraverso il potenziamento di alcune leve strategiche volte ad attrarre turisti oggi diretti verso altre destinazioni, il turismo di fascia alta può accrescere di 2-3 volte il proprio valore attuale, fino a 520 miliardi di euro di valore diretto. Per cogliere il pieno potenziale del settore, Eccia ha identificato quattro traiettorie di base: investire sul turismo sostenibile, con un’offerta in linea con la green economy e con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sdg) dell’Onu, sviluppare il turismo naturalistico, colmando il gap rispetto ad altri Paesi e promuovendo destinazioni oggi considerate secondarie, investire su infrastrutture legate alla mobilità per i viaggiatori di alta gamma, armonizzare e facilitare le politiche di rilascio dei visti, creare e promuovere un sistema della formazione dell’ospitalità e del turismo, focalizzato sull’alto di gamma.