Di
Reuters
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
24 mag 2022
Martedì Abercrombie & Fitch ha annunciato di rivedere le proprie previsioni sulle vendite annue e quelle sui margini. Il motivo: dei risultati trimestrali molto scarsi e l’aumento dei costi di trasporto e delle materie prime. Il valore delle azioni del marchio è sceso del 30% prima dell’apertura delle contrattazioni borsistiche.

L’inflazione, arrivata a livelli che non si vedevano da decenni, sta inducendo i consumatori a pensarci due volte prima di lanciarsi in spese non essenziali. Anche le difficoltà di approvvigionamento, aggravate dalla guerra in Ucraina, intaccano i profitti.
Il prezzo del titolo azionario di Abercrombie era già sceso di circa il 14% la scorsa settimana, a seguito di un avviso pubblicato dai supermercati statunitensi Walmart e Target, nonché dalla catena di grandi magazzini Kohl’s, di un calo della domanda di vestiti e di tutti quei beni che non possono essere considerati di prima necessità. In forte diminuzione anche gli utili trimestrali dei tre colossi.
“L’aumento dei costi si prolungherà sicuramente lungo tutto il corso dell’anno”, si rammarica Fran Horowitz, CEO di Abercrombie. La società non è in grado di compensare l’aumento delle proprie spese, nonostante la sua nuova politica di vendita a prezzo pieno.
A capo di marchi come Hollister e Gilly Hicks, la società con sede in Ohio ha subito un calo dei margini di 810 punti base nel primo trimestre, con 80 milioni di dollari (74,62 milioni di euro) in più sborsati per trasporate le proprie merci.
La società ha quindi abbassato le ambizioni per l’esercizio e ora prevede un margine operativo dal 5 al 6% contro il 7-8% precedentemente annunciato.
Il gruppo statunitense, che si rivolge principalmente ai millennial, punta ora a registrare vendite nette almeno positive, intorno al +2%, nell’esercizio 2022. Le sue precedenti previsioni erano comprese tra il 2% e il 4%. Gli economisti scommettono su un +3,5%, a 3,84 miliardi di dollari (3,58 miliardi di euro), secondo i dati IBES di Refinitiv.
Nel trimestre terminato il 30 aprile, Abercrombie ha subito perdite rettificate per azione di 0,27 dollari (0,25 euro), deludendo gli analisti, che si erano trovati concordi su un utile pari a 0,02 dollari (0,019 euro).
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