Di
Ansa
Pubblicato il
26 mag 2022
EssilorLuxottica unifica sotto un unico cappello le attività filantropiche del gruppo per la lotta ai difetti della vista, non curati in ampie zone del pianeta – la stima è di 1,7 miliardi di persone soprattutto nei Paesi poveri senza occhiali per vederci bene – e lancia la OneSight Foundation. L’occasione per l’annuncio è l’assemblea dei soci a Parigi, dove non interviene Leonardo Del Vecchio. Il presidente, oltre che azionista di riferimento del colosso di lenti e occhiali, “ha avuto un po’ di febbre e date le circostanze ha preferito non correre alcun rischio. Ma ci aspettiamo di vederlo nei prossimi giorni in ufficio”, ha spiegato all’inizio dei lavori il braccio destro dell’87enne fondatore di Luxottica, Francesco Milleri, che di EssilorLuxottica è diventato amministratore delegato dopo un percorso combattuto, durato quattro anni, per integrare le due aziende, soprattutto sul lato della governance.

In sala, nel centro commerciale sotto il museo del Louvre dove si è tenuto l’appuntamento, ha votato in rappresentanza del primo socio Delfin l’amministratore delegato della finanziaria lussemburghese, Romolo Bardin. Ex consigliere di Generali, Bardin ha lasciato il Cda della compagnia nel pieno della battaglia condotta nei mesi scorsi a fianco di Francesco Gaetano Caltagirone, per il futuro del Leone. Ma la partita finanziaria, che promette un nuovo capitolo in Mediobanca dove la cassaforte di Del Vecchio detiene quasi il 20% e valuta di crescere ancora, è rimasta ufficialmente fuori dall’assemblea di EssilorLuxottica. Archiviato il 2021, l’anno che ha visto l’acquisizione della catena di negozi GrandVision, con i migliori risultati finanziari di sempre, il gruppo italo-francese non smette di guardarsi intorno per fare altro shopping.
“Abbiamo moltissimi contatti in giro per il mondo ed è in parte un modo per far crescere la società. Per una parte preponderante cresciamo in via organica e un po’ tramite fusioni e acquisizioni”, ha indicato Paul du Saillant, vice amministratore delegato di EssilorLuxottica. Escluso invece l’ingresso in gruppi della moda come Giorgio Armani. “Non è nel nostro Dna. Se entrassimo – e non ne abbiamo la minima intenzione – nel mondo del lusso inizieremmo a essere concorrenti di tutte le licenze che si affidano a noi per la categoria degli occhiali. Vorrebbe dire avere discussioni o maggiori difficoltà di relazione con Chanel, Bulgari, Prada, Dolce & Gabbana, Versace, Michael Kors, una lista enorme”, ha sottolineato Milleri.
Il manager si è detto poi fiducioso sul 2022 visto l’andamento del gruppo a fine maggio. Sono infatti limitati gli effetti della guerra fra Russia e Ucraina, Paesi che rappresentano solo l’1% dei ricavi di Essilux, ed è irrilevante l’impatto dalle chiusure in Cina per il covid.
Riguardo alla OneSight EssilorLuxottica Foundation, si tratta di pilastro della strategia di sostenibilità del gruppo per promuovere, insieme all’Onu, la vista come diritto umano fondamentale. Ed è qualcosa di diverso dalla Fondazione Leonardo Del Vecchio, impegnata nel nuovo ospedale in Rwanda e nel rilancio del Fatebenefratelli a Roma.
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