Moda

La cosmetica riparte tra luci e ombre


La pandemia prima e adesso le tensioni geopolitiche e la crisi della supply chain: le sfide per l’industria cosmetica – come per molti altri settori – sembrano non finire mai e gli imprenditori che si preparavano a tirare un respiro di sollievo dopo l’emergenza sanitaria sono nuovamente chiamati a rispondere a cambiamenti e criticità. Tuttavia, le incertezze di scenario rallentano, ma non frenano, le previsioni di ripresa per quest’anno.

Secondo i dati dell’associazione di categoria Cosmetica Italia, nel 2021 il fatturato globale del settore cosmetico italiano ha superato gli 11,8 miliardi di euro, in crescita del 9,9% rispetto al 2020, trainato dalle esportazioni che hanno raggiunto un valore superiore ai 4,8 miliardi di euro (+13,8%). Positivo l’impatto sulla bilancia commerciale che ha toccato i livelli pre-Covid con un valore di quasi 2,75 miliardi. Bene anche i segnali dal mercato interno, che ha superato i 10,6 miliardi, con un incremento dell’8,8% rispetto al 2020.

Per quest’anno il fatturato dell’industria beauty dovrebbe crescere del 2,7%, riconfermando il ritorno ai valori pre-crisi e di un ulteriore +3,3% nel 2023. Mentre per quanto concerne i mercati esteri, le stime proiettano un +3% a fine 2022 e un incremento del 4,5% nel 2023.

«I dati dimostrano la natura anelastica del comparto, in grado di affrontare le difficoltà degli ultimi due anni – commenta Renato Ancorotti, presidente di Cosmetica Italia –. Sulle previsioni per il 2022 incidono diversi elementi di incertezza, dai rincari energetici alle tensioni legate al conflitto tra Russia e Ucraina. Tuttavia, queste zone d’ombra non sembrano ledere le prospettive di recupero e di crescita: seppur con dei ritmi più rallentati, ad oggi si stima che il fatturato crescerà del 2,7% nel 2022 con un ritorno a valori pre-crisi». Proprio l’aumento dei costi è il grande tema del momento sul quale si è focalizzata un’analisi di Cosmetica Italia.

L’impatto di questi rincari per le imprese produttrici è notevole: l’incremento di materie prime cosmetiche e del packaging è prossimo al 18%, mentre è di poco più di 11 punti percentuali il rincaro derivante dalla trasformazione e produzione di cosmetici. Le imprese con orientamento commerciale-distributivo, invece, subiscono maggiormente l’aumento dei costi di logistica, vicino al 10%. Trasversale e molto pesante, infine, il sovraccosto energetico, superiore al 35 per cento.

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