Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
28 mag 2022
I risultati del primo trimestre di Farfetch sono stati più deboli rispetto ad altri risultati recenti e la società avverte dell’impatto nel breve periodo del contesto macroeconomico, che attualmente colpisce le aziende di moda di tutti i livelli di prezzo.

In una teleconferenza, il fondatore, presidente e CEO José Neves ha anche affermato che non può esserci alcuna garanzia che la società effettuerà il tanto atteso investimento nella piattaforma di e-commerce Yoox Net-A-Porter di Richemont. Una settimana fa, le azioni di Richemont sono scese di valore dopo che il colosso elvetico ha annunciato che le trattative stavano andando avanti, ma non era stato ancora raggiunto un accordo.
Nei primi tre mesi dell’anno (prima del lancio di prodotti di bellezza e di altri sviluppi chiave), Farfetch ha registrato un Gross Merchandise Value (GMV) e un GMV della piattaforma digitale aumentati rispettivamente dell’1,7 e del 2,5% anno su anno, a 930,8 milioni e 809,5 milioni di dollari.
I ricavi sono aumentati del 6,1%, a 514,8 milioni di dollari, mentre il margine di utile lordo è sceso al 44,8% dal 45,5% precedente e il margine di contribuzione degli ordini dalla piattaforma digitale è sceso al 32,7%, dal 33%.
Ciò si è tradotto in una perdita dell’Ebitda rettificato del primo trimestre pari a 35,8 milioni di dollari (in aumento rispetto alla perdita di 19,2 milioni dell’anno precedente), ma in un utile netto di 728,8 milioni di dollari. Una cifra superiore ai 516,6 milioni di dollari dell’anno antecedente in quanto include una sopravvenienza attiva straordinaria non monetaria.
La società ritiene che la crescita del GMV della piattaforma digitale nel primo trimestre rifletta l’aumento degli ordini sulla piattaforma, ma anche un valore medio degli ordini in aumento da 618 dollari a 632 dollari, trainato dall’incremento del mix di prodotti a prezzo pieno e del numero di articoli per ordine, come pure da una forte crescita nelle Americhe, in Medio Oriente e in Corea.
Tutto questo è stato però compensato dalla minore domanda in altri mercati chiave, come la Russia, dove le operazioni sono state sospese a marzo e non si sa quando potranno riprendere. Il quadro in Cina è stato complicato anche a causa delle restrizioni locali per il coronavirus, che continuano a influenzarne gli ordini della parte continentale.
Il GMV della piattaforma di marchi è diminuito dell’11,2%, a 99,7 milioni di dollari, a causa dei continui ritardi nelle spedizioni degli ordini e dei successivi annullamenti a seguito della migrazione a un nuovo partner di storage. La transizione è stata completata questo mese, ma il ritardo nelle spedizioni potrebbe influire negativamente sui margini del secondo trimestre. Il calo del GMV include anche un ribasso del 4,5% dovuto alle variazioni dei tassi di cambio.
Tuttavia, il GMV in-store è aumentato del 62%, a 21,5 milioni di dollari, grazie alle aperture di negozi a marchio New Guards negli ultimi 12 mesi e alla crescita dei punti vendita già esistenti.
I costi sotto i riflettori
“Il nostro core business rimane molto forte, nonostante il contesto cinese e la cessazione delle attività in Russia, che ha influenzato risultati e previsioni. Siamo motivati dall’opportunità di concentrare i nostri sforzi nel 2022 per razionalizzare ulteriormente il nostro business, allineando il nostro profilo di costi fissi con una minore crescita nel breve periodo, qualcosa che penso ci consentirà di uscire dal 2022 con una posizione rafforzata”, ha affermato José Neves.
A parte questi fattori esterni, Neves ha aggiunto che l’azienda ha sperimentato una forte crescita del mercato nelle Americhe e in Medio Oriente, dove “le relazioni con i clienti e i marchi di lusso sono in aumento e continuiamo a fare progressi verso la nostra missione di costruire una piattaforma globale di lusso”.
Da parte sua, il direttore finanziario Elliot Jordan ha affermato che i risultati “dimostrano la nostra forza di fondo e la nostra capacità di adattarci al mutevole contesto macroeconomico, mentre ci basiamo sullo slancio che abbiamo raggiunto negli ultimi anni”.
“Abbiamo superato sfide senza precedenti, abbiamo aumentato il GMV della piattaforma digitale del 64% in due anni e continuiamo a operare su larga scala nel mercato globale del lusso”, ha puntualizzato Jordan.
“Dato il contesto attuale, adatteremo la nostra allocazione delle risorse con l’obiettivo di trarre vantaggio dal modello di piattaforma che abbiamo per aumentare la quota di mercato, posizionandoci al contempo per aumentare la nostra redditività al fine di apportare valore ai nostri azionisti”, ha affermato.
La società ha abbassato le sue previsioni per l’intero anno e prevede di raggiungere una crescita del Gross Merchandise Value (GMV) del 5-10% nella piattaforma digitale e del 10-15% di GMV nella piattaforma di marchi. Il margine Ebitda rettificato sarà compreso tra lo 0 e l’1%.
La società ha affermato che “le incertezze derivanti dall’impatto della pandemia, dai fattori macroeconomici e dalle turbolenze geopolitiche, inclusa la guerra in Ucraina, potrebbero avere un impatto materiale sui nostri risultati e sulle proiezioni future”.
Nonostante le previsioni prudenti e le crescenti perdite, le azioni della società sono aumentate dopo la pubblicazione dei risultati. Dopo il calo subito all’inizio della settimana, gli investitori si aspettavano un peggioramento e si sono sentiti un po’ sollevati dalle cifre effettive.
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