Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
3 giu 2022
Nel primo trimestre 2022, chiuso il 1° maggio, il gruppo americano PVH Corp. (Tommy Hilfiger e Calvin Klein) ha registrato vendite in aumento del 2% (+7% a tassi di cambio costanti), a 2,123 miliardi di dollari. L’utile netto trimestrale è stato di 133,1 milioni di dollari (124,37 milioni di euro) o 1,94 dollari per azione, contro i 99,9 milioni di dollari (93,35 milioni di euro) o 1,38 dollari per azione dello scorso anno.

I ricavi di Tommy Hilfiger sono aumentati globalmente del 2%, ma sono cresciuti del 15% in Nord America, compensando il calo del -2% nel resto del mondo. Calvin Klein, dal canto suo, ha visto i ricavi salire del 13% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un aumento del 7% delle vendite all’estero e un balzo del 26% in Nord America.
I ricavi della divisione Heritage Brands, invece, sono diminuiti del -31% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo l’azienda, questo scarso andamento è dovuto alla vendita al gruppo Authentic Brands dei marchi Izod, Van Heusen, Arrow e Geoffrey Beene e alla dismissione dell’attività Heritage Brands Retail.
“Siamo soddisfatti della nostra performance nel primo trimestre. Stiamo registrando una forte crescita di fatturato e stiamo addirittura superando le nostre stime. E questo è solo l’inizio: i prossimi anni saranno dedicati all’attuazione del Piano PVH+, il nostro piano strategico di crescita presentato in occasione dell’ultima giornata degli investitori”, ha dichiarato Stefan Larsson, CEO di PVH Corp. “Questo progetto mira a conquistare i clienti attraverso un approccio incentrato sui nostri brand, diretto e digitalizzato, in tutte le regioni, al fine di sviluppare tutto il potenziale dei nostri marchi internazionali più iconici: Calvin Klein e Tommy Hilfiger”.
Per l’esercizio fiscale 2022, le entrate di PVH dovrebbero aumentare tra l’1% e il 2% rispetto al 2021, nonostante un calo del- 2% determinato dalla transazione Heritage Brands e dall’interruzione dell’attività Heritage Brands Retail. Anche la guerra in Ucraina dovrebbe causare un calo del -2% delle vendite.
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