Moda

Delfina, costumi e «fuori-acqua» che piacciono dagli Usa agli Emirati


Un successo nato per caso grazie a un incontro e cresciuto negli anni fino a varcare i confini italiani. Il brand Delfina, specializzato in costumi da bagno e abbigliamento da mare, nasce dall’idea della designer Delfina Marsaglia nel 1992, una piccola collezione creata per divertimento che esposta in una boutique romana cattura subito l’attenzione di una redattrice di Vogue America. Acquistati i bikini la giornalista torna a New York e scrive un articolo sul brand. Non solo. «Mi presentò anche alle buyer di alcuni grandi magazzini americani» dice Delfina.

Da allora la collezione è stata in vendita da Bergdorf Goodman, Saks e Barneys. Il marchio si è diffuso piano piano anche in Italia.

Ogni anno vengono prodotti circa 70mila capi, di cui il 70% – dopo il Covid – viene venduto in Italia, mentre il 30% prende la strada dell’estero. «Una situazione capovolta rispetto al passato – spiega – quando era l’estero a catalizzare la maggior parte della produzione». Il Covid ha impedito la partecipazione alle fiere e questo trend ha avuto ripercussioni sulle destinazioni delle vendite.

Il brand ha una serie di negozi di proprietà, a Roma e Capri ma anche in località esotiche come Saint Barth, ai Caraibi, mentre a Milano questa estate viene allestito un pop up per il mese di giugno nella zona di Brera (via Marsala).

La particolarità di Delfina è che la collezione si presta a essere declinata in molti modi dato che quasi tutti i modelli si possono sviluppare in tutte le stampe. «È nata come una collezione di costumi – racconta la designer -, ma adesso ci sono molti capi “ fuori acqua”, copricostume, caftani, parei, vestiti che vengono ricamati in India, in seta, cotone oppure lino».

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