Moda

Da Emporio Armani a Fendi, semplicità dello stile post Covid


Con i due anni di confino appena trascorsi e i caldi che obbligano a snudarsi senza alcun rispetto di protocolli vetusti, l’inno alla libertà che pervade la moda maschile pare conseguenza inevitabile. Le sfilate milanesi si sono aperte ieri nel segno del più assoluto menefreghismo per qualsivoglia formalità, ma anche senza giovanilismi stradaioli. Si cercano nuovi modi per liberare il maschio: più composti, forse; di certo meno urlati e sgangherati. Siccome la moda è modo, ma sono gli oggetti a suggerire le maniere, lo spirito del momento è catturato dalla camicia: un capo negletto nel momento d’oro di felpe e t-shirt, tornato di assoluta attualità. Di camicie ce ne sono di ogni genere, dalle casacche di jeans alle giacchette da safari urbano, da Fendi , dove anche le giacche sartoriali e gli spolverini ariosi sono impalpabili come bluse. La collezione è fresca e precisa con accento deciso sul denim e una certa normalità, non fosse che da Fendi nulla è mai come sembra e le sorprese sono accuratamente nascoste per la gioia personale di chi indossa: aperture sulle spalle, alti spacchi da chimono sui fianchi. In mezzo, un profluvio di bermuda e poi mocassini frangiati e borsette squadrate, o secchielli capaci. Silvia Venturini Fendi ha la spiccata capacità di cogliere l’aria del tempo e sintetizzarla in un segno leggero quanto incisivo, coerente ma cangiante, sempre efficace. «C’è voglia di grande semplicità – dice – e anche di una moda che sempre più esalti il personale». L’obiettivo è presto raggiunto, con ineffabile accuratezza.

Il focus sull’individualità che frammenta e moltiplica le proposte è forse l’aspetto più evidente della moda presente. Giorgio Armani, a proposito della collezione Emporio, usa la metafora della cesta, nella quale pescare liberamente seguendo una libertà e spensieratezza molto estive.

L’immagine è efficace, ma trattandosi di Armani nulla è lasciato al caso. Leggerissima e piena di dettagli che lasciano intravedere il corpo – Armani li definisce «coraggiosi» – per non parlare degli shorts molto, molto corti che lo rivelano, la proposta riafferma la validità dell’idioma armaniano, attualizzandolo in una espressione tesa, decisa, senza forzature. Colpisce il tailoring impalpabile, lo spirito vacanziero ma mai sbracato. Ci vuole un veterano di immarcescibile aplomb per ottenere questo equilibrio, e per muoversi tra proposte differenti senza deragliare. Emporio, così, guadagna nuova rilevanza.

Tu sei futuro recita la scritta all’ingresso dello show MSGM, ospitato nella nuova, avveniristica sede di Fastweb, tutta volumi taglienti e specchi d’acqua con tanto di paperelle. Un messaggio di ottimismo e apertura, catturato nel mescolarsi leggero di segni, con le righe da rugby e i cappelli da gaucho, le stampe banana e le canottiere, e poi il tailoring totalmente informale che segna una benvenuta maturazione, se non verso l’età adulta, di certo in direzione di una nuova consapevolezza.

Anche l’uomo di Dsquared2 continua a maturare: l’edonismo muscolare di un tempo ha lasciato il posto ad una felice ricerca di libertà, che questa stagione prende un tono reggae, in una commistione riuscita di Giamaica e motocross. È distopico e tagliente, con qualche evidente forzatura, il mondo di Alyx: tagli inesorabili, scarpe a punta, bronci affatto cool. In certi lidi, la leggerezza non si contempla, ma la libertà del momento vuol anche dire apertura a tutto.

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