I punti chiave
- Nel 2022 il mercato globale dei beni di lusso crescerà tra il 5 e il 15% superando in ogni caso i 300 miliardi di euro
- Europa, Usa, Medio Oriente i mercati che cresceranno di più
- Il canale retail fisico salirà del 9% mentre l’ecommerce si normalizzerà (+11%)
Sono i mercati maturi a sostenere la crescita delle vendite di beni di lusso in un contesto economico e geopolitico all’insegna dell’incertezza. Nel primo trimestre 2022, infatti, i personal luxury good hanno fatto segnare un +17-19% (+13-15% a cambi costanti) rispetto al primo trimestre 2022. Nonostante le sfide (dai costi energetici all’inflazione) e le incognite, l’anno in corso si chiuderà con una crescita del mercato dei beni di lusso tra il 5 e il 15 per cento. In ogni caso, verrà superata la soglia dei 300 miliardi di euro. I dati emergono dall’aggiornamento del Monitor Altagamma Bain sui mercati mondiali dei beni di lusso e dell’Altagamma Consensus 2022, presentati ieri a Milano.
«I dati del primo trimestre sono incoraggianti – dice Matteo Lunelli, presidente di Altagamma – ma le difficoltà di approvvigionamento, l’instabilità, l’inflazione e la guerra rappresentano nubi all’orizzonte. L’andamento del mercato Usa e la ripresa europea più rapida del previsto faranno da traino e la redditività media delle imprese del settore salirà del 9 per cento»
L’Europa si riprende con un anno di anticipo
Il Vecchio Continente fa registrare la performance migliore: l’Altagamma Consensus ha rivisto al rialzo le stime dell’andamento delle vendite in Europa che dovrebbero registrare un +12% in corso d’anno, battendo Usa e Medio Oriente (entrambi a +10%). L’area – che per molti anni è stata considerata dai brand di lusso come destinazione per facoltosi turisti extraeuropei – tornerà ai livelli pre Covid con un anno di anticipo e lo farà grazie a una clientela locale che i band hanno ricominciato a “coccolare” durante la pandemia, in assenza di turisti, e ha ripreso a comprare e a viaggiare per sancire il “ritorno alla vita” post Covid, compensando la mancanza dei turisti dall’Asia . «Le incognite rimangono – spiega Claudia D’Arpizio, partner Bain&Co e responsabile del report – ma la filosofia dei consumatori sembra essere quella del “you only live once” (si vive una volta sola, ndr)».
I russi a Dubai fanno crescere le vendite in Medio Oriente
La guerra in Ucraina, nello specifico, ha avuto un impatto più ridotto del previsto sia sul business sia sulla consumer confidence: «Le mancate vendite ai russi per effetto delle sanzioni si possono quantificare in circa 7 miliardi – tra consumi domestici e turismo – per i beni personali e 13 per i viaggi e le esperienze. Mentre non abbiamo riscontrato effetti sui consumatori», dice D’Arpizio. Di fatto molti super ricchi russi, già prima della guerra, avevano spostato domicilio e soprattutto capitali a Dubai: è anche grazie al loro contributo che le vendite in Medio Oriente cresceranno del 10 per cento.
Usa, le strategie inclusive attraggono nuovi consumatori
Anche negli Usa, sempre secondo le stime, i beni di lusso registreranno un incremento delle vendite del 10% nel corso del 2022. Lo faranno grazie ai nuovi gruppi di consumatori che stanno nascendo lontano dalle grandi metropoli, in aree come il Midwest. Le strategie dei brand a sostegno dell’inclusività e della diversità hanno fatto breccia nel cuore di comunità afroamericane e asiatico-americane: consumatori che fino a ora erano rimasti fuori dai radar dell’altagamma. All’orizzonte restano le incognite legate all’arrivo del ciclo recessivo proprio in Usa ed Europa.