Versione italiana di
Laura Galbiati
Pubblicato il
23 giu 2022
Tutto sorride a Pierre-Louis Mascia. Supportato dal suo partner, lo stampatore di seta comasco Achille Pinto, lo stilista di Tolosa vede crescere il suo marchio di stagione in stagione con un successo costante. Dopo aver appena aperto il suo primo negozio monomarca a Milano lo sorso maggio, la griffe ha presentato due nuovi progetti a Pitti Uomo.

Il designer, che per nove anni è stato direttore artistico del salone di accessori parigino Première Classe e ha lavorato, tra gli altri, per i brand di calzature Robert Clergerie, Stephane Kélian e Arche, ha lanciato il suo primo paio di sneaker in partnership con il brand italiano Diadora.
Parallelamente, ha ampliato il suo universo con una capsule dedicata allo sport denominata Vizir, composta da shorts, leggings, pantaloni della tuta, antivento e t-shirt realizzate in seta resinata resa impermeabile. Come sempre da Pierre-Louis Mascia, la collezione mette in risalto stampe e collage di pattern, in uno scontro di colori accesi. “Ho incentrato questa collezione sulla danza con un tocco di clubbing, con capi che puoi indossare per uscire stando comodo”, ci spiega.
Al salone fiorentino, la griffe ha presentato anche la nuova collezione della sua linea “Mémories”, incentrata su camicie di seta bianca decorate con stampe dedicate a specie animali e vegetali in via di estinzione, con un focus questa stagione sulle conchiglie. Pierre-Louis Mascia è riuscito negli anni a costruire un universo molto riconoscibile. “Mi piace raccontare storie dando loro un significato, con un tocco di poesia. Costruisco la moda come le arti applicate, è un po’ la mia singolarità. Un mestiere emozionante, che comprendo e padroneggio sempre meglio”, confida.
Il creativo, che ha installato il suo studio a Tolosa, dove ha studiato Belle Arti, è stato prima illustratore, lavorando in particolare per Yohji Yamamoto e Romeo Gigli. Ha lanciato il suo brand nel 2007 con una piccola serie di accessori in seta stampata realizzati da Achille Pinto, che dal 2018 è diventato suo partner finanziario.

Partito da foulard, sciarpe e scialli, Pierre-Louis Mascia ha ampliato progressivamente la propria offerta con il prêt-à-porter e una linea per la casa, con un posizionamento di prezzo che va dai 150 ai 700 euro. “Pantaloni, camicie e completi sono diventati dei bestseller. Il brand è apprezzato perché propone un prodotto speciale, senza tempo e trasversale, che può essere indossato con tutto”, sottolinea Giampiero Cozzi, direttore commerciale di Achille Pinto.
Forte di un fatturato di 110 milioni di euro, l’azienda famigliare guidata dai fratelli Uliassi, che nel 2023 festeggerà i suoi 90 anni e rifornisce le principali maison di lusso del mondo, è totalmente verticalizzata e produce tutto in Italia. “Le vendite di Pierre-Louis Mascia ammontano a 7 milioni di euro, che si traducono in 21 milioni in termini di sell-out. Sono cresciute del 50% tra il 2020 e il 2021 grazie a una rete vendita molto sofisticata di circa 300 rivenditori”, continua il manager.
“Abbiamo aperto molti pop-up in Giappone. L’idea è di espanderci nel canale retail. Abbiamo in programma dei corner nei department store e abbiamo appena aperto il primo vero monomarca Pierre-Louis Mascia, nel quadrilatero del lusso a Milano, in Via Verri. Stiamo inoltre cercando uno spazio a Parigi”, ci confida.
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