Pubblicato il
23 giu 2022
È un progetto di upcycling 100% made in Italy quello avviato dalla giovane imprenditrice Erica Pedratscher con il suo brand di abbigliamento bimba e unisex Ludò, fondato nel 2019 a Saluzzo, in provincia di Cuneo.

“L’idea alla base di Ludò è il recupero creativo dei metri di pregiati tessuti inutilizzati che si trovano nei magazzini dei tessutai italiani, in un’ottica di contenimento degli sprechi. Siamo i primi ad aver applicato questa tipologia di produzione in upcycling alla moda bambino”, spiega a FashionNetwork.com Erica Pedratscher, incontrata in occasione di Pitti Bimbo. “La nostra filiera è concentrata tutta in Piemonte, ma anche in Emilia Romagna, dove vengono prodotti ad esempio i bottoni in madreperla che utilizziamo per i nostri capi. Scegliamo i tessuti che più si adattano al nostro stile e realizziamo piccole collezioni esclusive, che si rinnovano di stagione in stagione in base ai tessuti disponibili. Ad esempio se troviamo pochi metri di un determinato tessuto, un negozio potrebbe essere anche l’unico ad avere quei determinati capi”.
La collezione proposta da Ludò per la PE 2023 si ispira agli anni ’70 con uno stile ricercato e contemporaneo, riportando alla ribalta capi ormai quasi del tutto spariti, come il copripannolino. I vestiti sono funzionali e pensati per durare nel tempo; i materiali principali sono il lino e il cotone da camiceria, traspiranti, confortevoli e molto resistenti. Il prezzo medio dei prodotti è di 70 euro, mentre il modello più costoso è l’abito in tartan con ruches e bottoni in madreperla, venduto a 85 euro.

“Produciamo anche una linea di set da culla, che ci dà la possibilità di utilizzare il più possibile i metri di tessuto a nostra disposizione”, aggiunge l’imprenditrice. “Sono tutti capi ricamati, visto che sono anche titolare di un ricamificio”.
A livello distributivo, oltre all’Italia Ludò ha iniziato a farsi conoscere anche all’estero tramite alcune piattaforme B2B, riuscendo a entrare anche in uno store a San Diego, negli USA.
“Continueremo a lavorare con questo tipo di piattaforme, oltre che tramite il nostro e-commerce, che sta andando molto bene soprattutto con i capi new born”, conclude Erica Pedratscher. “A livello wholesale, l’obiettivo per il primo anno è di arrivare in una decina di negozi, già un buon numero per un progetto di upcycling, concetto ancora nuovo che i negozianti devono imparare ad assimilare. Il nostro obiettivo ultimo, comunque, è quello di tornare a far brillare ed emergere la filiera italiana”.
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