Sfilate

una stagione legata ai gioielli, dall’inizio alla fine


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



8 lug 2022

Forse dovrebbero chiamarla settimana dei gioielli d’alta gamma di Parigi, e non settimana dell’alta moda di Parigi.
 
C’erano circa 30 sfilate ufficiali di haute couture nel programma della federazione francese della moda, in questa prima settimana di luglio nella Ville Lumière, ma ci sono stati quasi altrettanti lanci di gioielli, mostre e cene di gala.
 
Ironicamente, nulla dà la testimonianza reale di quanto grande e in forte espansione sia diventato un business nella gioielleria come la haute couture di Parigi, che invece è dedicata alla moda. In questa stagione, tuttavia, il superlusso sta attirando quasi altrettanta attenzione.
 
Grandi marchi come Boucheron e Louis Vuitton avevano organizzato delle presentazioni e la città aveva in corso una miriade di mostre di gioielli più piccole. In effetti, la stagione è iniziata e si è conclusa con importanti dichiarazioni di gioielleria, provenienti rispettivamente da Chanel e Fendi.

Chanel

Tre giorni prima della prima sfilata di alta moda, Chanel ha presentato una mostra temporanea della durata di cinque giorni all’interno del Grand Palais Éphémère, progettata per celebrare il centenario dell’unica collezione di gioielli mai realizzata da Coco Chanel, nel 1922. Coco fece persino pagare un biglietto d’ingresso di 20 euro odierni per visitare i suoi “Bijoux de Diamants”. Il pop-up era visitabile solo su invito.

Chanel

Durante il fine settimana, Chanel ha invitato dei clienti privati ​​a vari tour dello show, facendo eco al sogno di Mademoiselle Chanel di “coprire le donne di una costellazione di stelle”.

Quindi, una serie di installazioni con comete di zaffiri e opali; anelli di diamanti con fasi lunari e spille bizantine. Tutto messo in scena accanto a schermi, scrivanie e lampade Coromandel dell’appartamento privato di Coco.

Visto che erano presenti oltre 100 milioni di euro in gioielli, la cena organizzata nella location venerdì sera si è comprensibilmente svolta in un contesto di massima sicurezza. Ciò non ha impedito all’ambasciatrice di Chanel, Marion Cotillard, di saltellare su una delle ambientazioni stranamente dark della mostra.
 
In più, una band di musica jazz faceva la serenata agli ospiti, ai giornalisti e ai VIP invitati a cena all’interno dello spazio. Anche se il motivo per cui il marchio di moda di lusso più ricco del pianeta non riesca a servire un rombo caldo a 100 ospiti rimarrà un inestricabile mistero.
 
Delfina Delettrez

Per concedersi una sensazione di gioielleria moderna più cool, gli addetti ai lavori si sono riuniti lunedì in Place von Furstenberg, dove Delfina Delettrez Fendi ha sfoggiato una nuova creazione gioielliera arguta e spiritosa. Un singolo cono gelato in argento massiccio impreziosito da mini diamanti.

Delfina Delettrez

“È un ricordo di alcuni dei momenti più felici della mia giovinezza”, ha sorriso la romana Delettrez, che ha servito un vero gelato ai suoi ospiti.
 
Tre piani sopra la bella piazza, un chitarrista rock, appollaiato sul davanzale della finestra dell’appartamento privato parigino di Delfina, suonava alcune grandi ballate. Un momento cool, per un marchio cool con una clientela cool.
 
Mené

Dietro l’angolo, Diana Picasso, discendente del grande pittore spagnolo, ha presentato il suo nuovo concept di gioielli: Mené. Un marchio interamente digitale, in cui ai clienti viene addebitato il prezzo esatto della materia prima di qualsiasi oggetto in oro o argento che acquistano, più dal 20% al 30% per il design.

Mené

Visualizzando il sito Web di Mené, si vede il prezzo dei monili variare letteralmente da un momento all’altro mentre il prezzo dell’oro sale e scende sui mercati dei metalli preziosi.
 
In soli tre anni, Mené si è costruito un seguito di fedelissimi, vendendo 30.000 pezzi all’anno per un fatturato di 30 milioni di dollari.
 
“Vogliamo che i clienti apprezzino la gioielleria raffinata, ad un prezzo equo”, ha sorriso Diana.
 
Niente di tutto questo avrebbe importanza se i design non fossero buoni. Fortunatamente, Mené offre delle ottime catene a maglia; minifigure giacomettiane su pendenti; stilosi anelli a forma di corda e persino un set di scacchi, in oro o argento.
 
Samuel François

Un gioielliere indipendente che si può solo ammirare è Samuel François, noto stylist della rivista hipster Numéro e gentiluomo di città che ha svelato le sue ultime idee surrealiste all’interno di una galleria del Marais.

Samuel François

La sua idea principale, un occhio mordente, visto su anelli di smalto molto cool, su ciondoli a catena in oro e su spille che ci osservano vigili.
 
Presentati su una serie di teste africane colorate e malconce prese al mercatino dell’antiquariato o su intriganti busti di cera di dee greche pieni di macchie, i gioielli vengono realizzati nella cucina di François, niente di meno.
 
Per la donna sicura di sé, grandi bracciali rifiniti con fiori di metallo od orecchini tintinnanti completati da perle di vetro turchesi. Si aggiungono ciondoli a bocca in stile Dalì, anelli di ghepardo smaltati color lilla e audaci spille in bronzo a forma di foglia, tutto di grande personalità.
 
La scorsa stagione, François ha venduto fino all’ultimo gioiello in un pop-up virtuale su Moda Operandi. Davvero un marchio in crescita.

Hermès

La venerabile griffe francese di moda e lusso ha intrapreso una nuova strada, un mini concerto-performance messo in scena all’interno del teatro La Gâité Lyrique nel III arrondissement, per lanciare la sua nuova collezione di gioielli d’alta gamma.

Hermès

Intitolato “Les Jeux de l’Ombre” (“Giochi d’ombra”), lo show è stato creato da colui che da tanto tempo è il designer di scarpe e gioielli di Hermès, Pierre Hardy.
 
Per un marchio tutto incentrato sul lusso discreto, è stato come prendersi un rischio notevole e debuttare in modo avventuroso. Un debutto realizzato utilizzando spesso contorni affusolati per generare le ombre. Unendo elementi di Art Déco e barocco con anelli costituiti da pavé di diamanti rifiniti con un grande diamante decentrato, e anche collane delle dimensioni di un pettorale, fatte di titanio, spinelli neri e zaffiri abbaglianti.
 
Tutto è stato presentato all’interno di vetrine, ma prima la performance è stata anticipata da una ventina di artisti vestiti di nero che cantavano frasi come “Scompariamo nel sole, siamo scomparsi nella luce”.
 
Forse un tantino lezioso, ma almeno i risultati sono stati stimolanti.

Fendi
 
L’ultimo tra i défilé più importanti e attesi della stagione, quello di Fendi, aveva come protagonista anche l’ultima grande collezione di gioielli, con collane, orecchini e anelli da cocktail. Incentrato sull’idea di un Fendi Flavus, dal termine latino per biondo.

Fendi

Creando una parure di gioielli a cascata e assemblaggi geometrici di pietre fatti per essere indossati insieme, questi gioielli rappresentavano un accompagnamento ideale per gli abiti di vigogna color caramello e i completi di pelle di daino visti in apertura nella collezione disegnata dal couturier Kim Jones.
 
Un modo per cercare l’armonia in tutte le cose, l’idea definitiva di perfezione del Rinascimento.

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