Pubblicato il
13 lug 2022
Otb Foundation rafforza il suo impegno in Afghanistan. A un anno dal ritorno al potere dei talebani nel Paese, la fondazione si schiera al fianco dei bambini più fragili, supportando l’orfanotrofio pubblico di Kapisa, una provincia a nord-est di Kabul.

L’orfanotrofio, chiuso dai talebani e riaperto di recente, ospita 50 bambini orfani, o i cui genitori sono troppo poveri e non in grado di provvedere alla loro sussistenza, ed è dotato di una scuola interna fino alle medie.
L’iniziativa umanitaria sostenuta da Otb Foundation assicura ai bambini 3 pasti al giorno, forniture di materiali (vestiti, beni igienici di prima necessità), oltre a incentivi agli operatori dell’orfanotrofio (che attualmente non vengono pagati dallo Stato).
Il progetto, realizzato in collaborazione con l’associazione Nove Onlus e con il ministero del Lavoro afghano, ha l’obiettivo di fornire ai bambini un luogo accogliente e sicuro, che provvede anche alla loro istruzione, salvandoli dalla strada, dallo sfruttamento e da probabili abusi.
“Siamo presenti nel Paese da anni grazie ad associazioni ben introdotte e collegate sul territorio, che non hanno mai smesso di lavorare sull’emancipazione femminile e sulla protezione di ragazze e bambine, e siamo stati parte attiva nella gestione dell’emergenza dopo il ritorno al potere dei talebani aiutando i più fragili nel Paese, anche permettendo l’uscita dall’Afghanistan di famiglie a rischio”, dichiara Arianna Alessi, vicepresidente di Otb Foundation.
Il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan ha aggravato la condizione del Paese, reduce da decenni di guerre, crisi, cambiamenti climatici e siccità. Le Nazioni Unite hanno stimato che il 97% della popolazione afghana vive già sotto la soglia di povertà e che due bambini su tre – ovvero più di 13 milioni – hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari.
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