Industria

Il settore accessori metallici chiede la certificazione di filiera


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Ansa

Pubblicato il



13 lug 2022

Più sicurezza e regolarità sul lavoro, certificazione delle filiere con un sistema qualità di ‘certificazione toscana’, più stabilità, un Hub regionale del sistema: sono le principali proposte avanzate da Fim-Fiom-Uilm per il settore accessori metallici moda emerse dall’assemblea di delegati e delegate che si è svolta a Scandicci (Firenze).

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Tra le proposte messe nero su bianco in un documento condiviso la necessità di fare accordi di filiera di fornitura e sub-fornitura che permettano in primis di combattere ed “eliminare l’attuale disarticolazione dei contratti nazionali e delle condizioni dei lavoratori che sono compresse”; prevedere organi di controllo terzi che possano verificare la corretta applicazione delle corrette condizioni di lavoro e il rispetto dei contratti nazionali di riferimento in tutta la filiera produttiva, con l’istituzione di un sistema qualità di “certificazione toscana che non sia monopolio delle aziende, ma che sia soggetto a verifica anche da parte dei soggetti rappresentativi dei lavoratori”, in combinato disposto con gli organi ispettivi pubblici e con le forze dell’ordine.

I sindacati propongono inoltre di favorire una vera politica abitativa nei comuni interessati e attraversati dalla filiera della moda; mettere i lavoratori nella condizione di avere una “formazione continua ed adeguata alle veloci mutazioni in termine di tecnologia ed innovazioni introdotte nei processi produttivi”; un sistema di regole che garantisca la progressione della flessibilità finalizzata però alla stabilizzazione del rapporto di lavoro a tempo indeterminato; la costituzione di un “Hub regionale del sistema moda in cui costruire un insieme di regole e obiettivi condivisi da tutti gli attori”.

Il comparto della moda occupa in Toscana più di un terzo dei lavoratori della manifattura, ben più di quanto accada nelle altre regioni italiane. In tutti i comparti del settore la Toscana vanta un’elevata specializzazione, ma il suo peso sul totale della moda italiana risulta particolarmente alto nella pelletteria, che con oltre 30 mila addetti raccoglie quasi la metà dell’occupazione nazionale del settore (46,9%). Nel complesso il settore della moda in Toscana conta oltre 104.000 addetti pari al 23% del totale nazionale.

Pur essendo presente in molte parti della Toscana emergono fondamentalmente tre realtà con una spiccata specializzazione (Prato, Firenze e Pistoia) cui si aggiungono specifiche produzioni a Lucca (calzature) e Pisa (calzature e concia) ed Arezzo (calzature, maglieria e pelletteria). Nella Piana fiorentina, in particolare, sono insediate oltre 200 aziende industriali con dimensioni che variano dai 50 ai 600 dipendenti, alle quali vanno poi aggiunte decine di piccole realtà artigiane, per un totale di circa 8.000 addetti metalmeccanici che ogni giorno si alzano e maneggiano componenti metallici per le grandi firme della moda.

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