Pubblicato il
13 lug 2022
La ripartenza della storica azienda di tessuti d’alta gamma Canepa, di San Fermo della Battaglia (CO), uscita lo scorso marzo dalle spire della procedura di concordato preventivo, non passa solo dall’abbigliamento uomo e donna, ma dal valore dei suoi tessuti. “Vogliamo investire in innovazione. Già nei pochi mesi trascorsi dall’uscita dalla procedura di concordato abbiamo implementato alcuni progetti di questo tipo, che scattano con la collezione Autunno-Inverno 2023/24”, racconta a FashionNetwork.com Patrick Lonn Wennberg, direttore commerciale e marketing del gruppo Canepa.

Si tratta innanzitutto di una collaborazione esclusiva con un’azienda scandinava, Södra, che realizza carta riciclata producendo polpa di cellulosa. “Con loro abbiamo sviluppato un modo per ottenere la polpa di viscosa come prodotto riciclato”, spiega Wennberg. “Inserendo nel loro procedimento di riciclo dei vecchi abiti (cotone e viscosa hanno la base derivante dalla cellulosa del legno, ndr.), invece di ottenere carta riciclata viene ricavato il filato di viscosa, che ha dato vita a una nuova gamma di nostri prodotti chiamata “Once More”. Canepa trasmette poi questi filati ad una filatura asiatica partner che crea il prodotto finito. È la prima volta in assoluto che la viscosa viene riciclata in questo modo per ottenere nuovi tessuti”, afferma il dirigente.
Canepa ha anche approntato un’altra innovazione: un tessuto in nylon biodegradabile, ovvero che interrato in assenza d’ossigeno si decompone al 100% in prodotti non nocivi, bypassando il problema dei prodotti a base sintetica fatti con plastiche riciclate che rilasciano comunque microplastiche in natura (oltre ad essere riciclabili sono un paio di volte). Con questo materiale, Canepa ha già realizzato dei costumi da bagno, ma l’azienda assicura che il tessuto è adatto anche per produrre coperture di piumini o per giacche antivento.
Il piano industriale approvato dall’impresa comasca, ora guidata dall’amministratrice delegata Virginia Filippi, prevede un fatturato compreso tra 20 e 23 milioni di euro a fine 2022. “Siamo perfettamente in linea con quanto preventivato”, assicura il direttore commerciale. “Nell’intento poi di arrivare a fine piano industriale, cioè a 5 anni da oggi, a 55 milioni di euro, cifra che corrisponde al fatturato del 2018, anno in cui Canepa aveva già cominciato ad avere dei problemi vedendo dimezzato il giro d’affari di due anni prima. Abbiamo appena ricominciato ad investire in innovazione, persone, strategie, e stiamo riuscendo a cambiare passo”.
Innovazione nei prodotti e incremento costante dei prodotti eco-sostenibili sono le esigenze del prossimo futuro secondo Lonn Wennberg. “Vogliamo puntare soprattutto sull’innovazione nei tessuti tecnici, visto che la parte comfort è già molto presente nelle nostre proposte”.
Il gruppo Canepa è dotato di varie divisioni. Innanzitutto la cravatteria, che ha solo prodotti da uomo, poi quella di sciarpe, la cui produzione è divisa equamente al 50% donna e al 50% uomo, quella di tessuti per l’abbigliamento, che è soprattutto femminile, pur con la crescita registrata ultimamente del formalwear maschile, che però è presente ancora per meno del 20% in questo tipo di offerta. Ci sono poi gli accessori, in cui prevalgono le proposte maschili.
Sul giro d’affari del gruppo comasco il fatturato estero pesa per il 40%. “Nel primo anno però Canepa ha bisogno di riprendersi le quote di mercato perse durante gli anni di difficoltà in Italia, che assieme alla Francia è il cuore del mercato del lusso, ovvero il nostro segmento d’elezione”, chiarisce Patrick Lonn Wennberg. “Sistemato il mercato interno, penseremo agli altri mercati esteri, come la stessa Francia e gli Stati Uniti, che hanno sempre rappresentato un importante sbocco per noi”, conclude.
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