Di
AFP
Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
15 lug 2022
Il colosso svizzero del lusso Richemont, proprietario tra gli altri della griffe di gioielli Cartier, ha annunciato venerdì 15 luglio di aver registrato un aumento delle vendite del 20% nel suo primo trimestre scalato, per un totale di oltre 5,2 miliardi di euro, nonostante l’impatto della politica zero Covid in Cina.

Per questo primo trimestre, dell’esercizio 2022/23, terminato alla fine di giugno, il gruppo “ha beneficiato della forte domanda di prodotti di lusso nelle Americhe, nel Medio Oriente e in Europa, dove le sue vendite sono aumentate, approfittando della ripresa del turismo”, ha indicato in una nota.
In Europa, dove una quota significativa delle vendite di beni di lusso dipende dalla spesa turistica, le sue vendite sono aumentate del 42%, escludendo gli effetti valutari. Richemont ha persino registrato una crescita a tre cifre percentuali in Francia, specifica il gruppo, che oltre a Cartier possiede anche gli orologi Piaget, Vacheron Constantin e Jaeger-LeCoultre e le case di moda Alaïa, Chloé e AZ Factory.
Le sue vendite sono aumentate del 6% in Medio Oriente, del 25% nelle Americhe e dell’83% in Giappone.
Questa forte domanda per i beni di lusso ha contribuito a compensare il calo in Cina, dove le vendite hanno risentito della chiusura temporanea dei negozi a causa della politica zero Covid. Nel corso del primo trimestre, il fatturato di Richemont in Cina è diminuito del 37% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A giugno la percentuale di ribasso è stata limitata al 12%, visto il graduale allentamento delle restrizioni sanitarie, ha comunque tenuto a precisare il gruppo di Ginevra.
Le restrizioni in Cina, mercato strategico per i produttori di beni di lusso, hanno pesato anche sulle vendite di Richemont a Macao e Hong Kong.
Il giorno prima, il gruppo Swatch, proprietario dei marchi di orologi Omega, Longines e Tissot, aveva segnalato un mancato guadagno per 400 milioni di franchi svizzeri in Cina durante la prima metà del 2022, a causa dei lockdown locali che avevano colpito i suoi punti vendita, ma anche i propri centri di distribuzione.
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