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Leonard Paris passa nelle mani del giapponese Sankyo Seiko


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



25 lug 2022

Leonard Paris, una delle ultime griffe di lusso familiari rimaste indipendenti, è stata appena acquistata, con il suo archivio di circa 5.000 disegni, dal suo storico partner giapponese Sankyo Seiko per una cifra che non è stata resa nota. Il marchio è stato fondato nel 1958 da Jacques Léonard, che ne ha affidato la creazione e la gestione a Daniel Tribouillard. Quest’ultimo ha acquisito l’azienda nel 1987. Nel 2017 ha passato il testimone alle sue due figlie, Nathalie e Virginie, nominandole rispettivamente PDG e AD del brand.

Leonard Paris, Autunno-Inverno 2022/23 – DR

La famiglia, che cercava un investitore per consolidarsi e cambiare marcia, ha ricevuto un’offerta apparentemente difficile da declinare. “Siamo felici di passare il testimone a Sankyo Seiko, che da oltre 50 anni accompagna il successo di Leonard Paris in Asia. L’eredità e il know-how della nostra azienda potranno vivere ancora per molti anni in tutto il mondo”, commenta in un comunicato Nathalie Tribouillard Chassaing, che, con la sua famiglia, ha appena lasciato l’azienda.
 
La società verrà ora supervisionata da Akira Inoue, il CEO di Sankyo Seiko. Il gruppo giapponese, che possiede anche il marchio inglese Daks, ha assicurato che conserverà i team presenti nella sede parigina della griffe, al civico 31 di rue Jean-Giraudoux, nel XVI arrondissement di Parigi, ovvero 41 persone, nonché il direttore della creazione Georg Lux, che presenterà la sua prossima collezione alla Fashion Week parigina di moda femminile di settembre.

Rinomato per le sue stampe floreali su jersey di seta, Leonard Paris conobbe una forte accelerazione negli anni ’80 attraverso un’espansione in Giappone, che era diventato il suo primo mercato con una quota di quasi il 60% delle vendite totali, e anche grazie alle sue licenze. Un successo legato alla partnership forgiata nel 1969 con il gruppo Sankyo Seiko, attivo nel settore tessile e immobiliare, che sviluppa, produce e distribuisce una collezione di prêt-à-porter Leonard specifica per quel mercato, oltre che per Taiwan, commercializzata in una sessantina di negozi (contro gli oltre 100 del passato).
 
Tra le altre partnership di Leonard Paris, da segnalare l’accordo di distribuzione siglato nel 2008 con il gruppo coreano LG e la sua controllata LG Fashion Corporation. A ciò si aggiunge la licenza per i profumi, affidata al distributore francese Vag, e quella per le sciarpe, gestita da Ratti, una delle più importanti aziende seriche di Como, mentre il prêt-à-porter è realizzato in Italia, tramite una filiale di Leonard che gestisce la produzione e la logistica.

Virginie e Nathalie Tribouillard – leonardparis.com

La griffe parigina del lusso è stata pesantemente penalizzata dalla crisi del Covid, che l’ha costretta a ridurre forza lavoro e rete di negozi diretti. Il suo fatturato a fine 2020 era di circa 16 milioni di euro. Ora Leonard Paris possiede solo due negozi in Francia, a Parigi e Cannes. In Europa, ha un indirizzo a Ginevra, in Svizzera, oltre a 10 corner all’interno di grandi magazzini in Germania e Austria. A cui si aggiungono 60 punti vendita in Giappone, 10 in Corea del Sud e uno a Hong Kong.

Nonostante Leonard Paris sia riuscita a preservare la propria immagine di marca di fascia alta attraverso prodotti di qualità posizionati in un segmento di prezzo elevato (il costo al pubblico di un suo abito si aggira intorno ai 1.500 euro), è stata comunque lenta a prendere la svolta digitale e a diversificarsi negli accessori.

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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