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Buff punta a 55 milioni di euro e acquista le sue attività in Francia e in Italia


Versione italiana di

Laura Galbiati

Pubblicato il



26 set 2022

Dalla sua fondazione 30 anni fa, il marchio spagnolo Buff ne ha fatta di strada. Solo l’8% delle sue vendite è oggi generato nel mercato domestico: il brand è infatti distribuito in 70 Paesi e dispone di filiali in sette mercati. A medio termine, l’azienda nota per i suoi foulard/passamontagna dedicati agli sport all’aria aperta intende portare avanti la sua crescita, senza rinnegare le sue origini e mantenendo lo spirito del suo fondatore, Joan Rojas.

La sede di Buff a Igualada, in Catalogna – Buff

Fondato nel 1992, Buff inizialmente era distribuito solo in alcuni negozi specializzati di articoli sportivi nella zona di Igualada (Catalogna). A poco a poco, il marchio ha acquisito notorietà e volume di distribuzione. Nel 2002 impiegava già 40 persone e realizzava un fatturato di 5 milioni di euro, il 60% generato nel mercato interno.
 
Lo stesso anno, l’attuale CEO David Camps ha fatto il suo ingresso in azienda. Grazie a lui, Buff è diventato un marchio globale, come testimoniano i suoi numeri: nel 2021 l’azienda ha chiuso l’esercizio con un fatturato di 52 milioni di euro (in linea con il 2019), dopo il boom del 2020, anno in cui la società ha iniziato a distribuire mascherine.

“Quest’anno stimiamo una crescita del fatturato intorno al 10%, il che ci porterebbe a circa 55 milioni di euro”, rivela l’Amministratore Delegato. A più lungo termine, l’azienda vuole passare da 7 milioni di unità prodotte all’anno a 10 milioni, che rappresenterebbero tra 70 e 75 milioni di euro di fatturato entro il 2025-2026, stima David Camps.
 
Il brand è già presente in 70 Paesi, sette dei quali, dove l’azienda ha delle filiali, sono stati definiti “mercati target”: Stati Uniti, Canada, Penisola Iberica, Regno Unito, Italia e Francia.
 
Ed è sui due Paesi confinanti che si focalizzerà l’attenzione della label nei prossimi 12 mesi. Quattro mesi fa Buff ha infatti ripreso il controllo della sua distribuzione in Francia e in Italia acquistando le sue attività, fino ad allora gestite da un distributore locale. Il marchio dovrà ora implementare la propria rete commerciale nei due Paesi.
 
Buff realizza il 90% della sua produzione nei suoi stabilimenti di Igualada, ma vuole arrivare al 100% di articoli prodotti nella sua sede o nei dintorni entro il 2025. Per raggiungere tale obiettivo, l’azienda ha recentemente investito 2 milioni di euro nella ristrutturazione di un edificio di 1.500 mq su tre piani.
 
Anche l’ambiente è al centro delle sue preoccupazioni: la società punta a zero emissioni di carbonio entro il 2023 e prevede di ottenere la certificazione B Corp nei prossimi mesi.

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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