Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
19 gen 2023
Nell’ultimo giorno delle sfilate maschili a Milano, Dhruv Kapoor non ha deluso. Lo stilista indiano, entrato a far parte del calendario milanese a gennaio 2021, lunedì ha svelato la sua seconda sfilata fisica dedicata a uomini e donne nel capoluogo lombardo, seducendo con la sua moda giovane e gioiosa, traboccante di grafiche, colori e stampati. Un défilé che ha fatto da trait d’union alla sua presenza con uno stand all’ultimo Pitti Uomo.
Per l’autunno-inverno 2023/24 firma in particolare una collaborazione con il fumetto giapponese Godzilla, inserendo una miriade di mostri e altre orrende illustrazioni su camicette, camicie, top, abiti e giacche. Un mantello argentato è naturalmente irto di spine dorsali. Alcuni completi con pantaloni lunghi a zampa d’elefante sono imbrattati con grandi pennellate colorate. Vari completi in jeans sono tinti di porpora e sfilacciati con cura.
Le felpe con cappuccio XXL e le tute da aviatore in nylon color block si alternano ad outfit molto più chic, dalle giacche in lana ricamate con fiori di paillettes alle giacche in velluto cosparse di cristalli e perle di vetro. Un mondo eclettico, dove lo sportivo si confronta con il romantico, e con il ragazzaccio che fa il duro.
“Ho pensato a un guardaroba, che possa vestire le personalità più varie. Ogni mostro ha un proprio potere e permette a ognuno di esprimersi come desidera. Abbiamo realizzato i vestiti in modo che le persone si sentano bene con se stesse”, spiega dietro le quinte Dhruv Kapoor, selezionato anche a giugno e la scorsa settimana dal salone fiorentino Pitti Uomo per presentare il suo lavoro nella sezione dei giovani brand sostenibili, S Style.
Emancipandosi dal suo folklore nativo, lo stilista gioca comunque con i riferimenti alla cultura indiana, in particolare attraverso accostamenti cromatici, ricami e disegni, ma anche tramite uno spirito pop giocoso, utilizzando volentieri degli slogan. Kapoor mescola le culture offrendo una visione più giovane e contemporanea della moda indiana. “Il mio stile combina i colori, gli ornamenti elaborati e gli eccessi indiani con tagli più minimali e sartoriali, che provengono dalla mia formazione in Italia”, riassume.
Basato a Nuova Delhi, il designer ha fondato lì il suo marchio nel 2015 dopo un periodo a Milano in cui si è formato all’Istituto Marangoni e ha lavorato per Etro. A 34 anni non è più un principiante. Ha già un discreto successo in Giappone, il suo primo mercato, e ovviamente nel suo Paese, dove le star di Bollywood adorano i suoi abiti ricchi di colori e di elementi streetwear, che ha introdotto in India da vero pioniere.
Dhruv Kapoor è presente anche negli Stati Uniti e in Medio Oriente, mentre in Europa si sta sviluppando da poco grazie alla visibilità acquisita da quando ha sfilato a Milano. “Questa città rappresenta una piattaforma globale per la moda, l’ideale per me”, spiega. È diffuso in una quindicina di punti vendita multimarca, tra cui La Rinascente a Milano e Ayin a Osaka, oltre a possedere due negozi di proprietà, a Nuova Delhi e Mumbai.
Il designer ha debuttato con il prêt-à-porter femminile e poi ha aggiunto il menswear dal 2021, posizionando il suo marchio nel segmento “advanced contemporary” con prezzi che vanno dai 200 ai 1.000 euro. Quasi il 60% della sua collezione è realizzata con materiali riciclati o recuperati dalle rimanenze di fabbriche tessili indiane, usati in particolare per realizzare capi in denim e blazer, mentre i ricami e le rifiniture speciali sono realizzati da artigiani locali. L’azienda impiega una quarantina di persone.
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