È arrivata la conferma ufficiale, dopo le anticipazioni del Sole 24 Ore dell’ottobre scorso: Lvmh Métiers d’Art, la divisione che riunisce le partecipazioni del gruppo francese del lusso nella filiera produttiva, annuncia l’acquisizione della maggioranza della conceria Nuti Ivo, uno dei nomi più importanti del distretto di Santa Croce sull’Arno (Pisa), specializzata nella lavorazione di pelli bovine per la moda d’alta gamma (nel 2021 ha fatturato 58,7 milioni di euro con 8,65 milioni di utile netto) e parte di un gruppo familiare formato da sette concerie con più di 130 milioni di ricavi. In Italia il gruppo conta quattro poli produttivi con 300 dipendenti. Il comunicato di Lvmh lo definisce «tra i più importanti leader del settore conciario internazionale” e “eccellenza manifatturiera di grande tradizione».
La conceria Nuti Ivo esporta l’85% della produzione ed è stata finora uno dei fornitori strategici proprio del gruppo Lvmh, essendosi «distinta negli anni per gli investimenti in sostenibilità e innovazione – afferma il comunicato – operando come riferimento per le altre imprese del settore». Per Lvmh Métiers d’Art l’acquisizione significa «assicurare un futuro, dando nuove opportunità, alle eccellenze locali dell’artigianato che da sole, nei nuovi scenari dell’industria del lusso, potrebbero faticare a mantenere una proiezione internazionale», spiega Matteo de Rosa, ceo di Lvmh Métiers d’Art. Per Fabrizio Nuti, presidente e ceo del Gruppo Nuti Ivo, entrare a far parte di un gruppo come Lvmh è «la naturale evoluzione della nostra storia, dopo più di 40 anni di collaborazioni con i migliori marchi al mondo: è un incentivo a crescere e migliorare in tutti i settori del nostro savoir faire, garantendo un futuro alla nostra azienda».
Il gruppo Lvmh possiede già, dal 2019, il 20% di un’altra conceria di Santa Croce, la Masoni Industria Conciaria (50 milioni di fatturato 2022), che ha acquisito una partecipazione di minoranza in un’altra conceria del distretto toscano, Ulivieri & Nardi.