Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
8 dic 2021
Martedì Chanel ha svelato il suo nuovo centro di mestieri artigianali e sartoriali 19M con una collezione modernista Autunno-Inverno 2021 Métiers d’Art che ha celebrato i marchi unici presenti all’interno dello spazio.
Il direttore creativo di Chanel, Virginie Viard, ha dato un tocco architettonico al suo look d’apertura, nel quale le tasche applicate di un cappotto di tela nera imitavano l’esterno del centro 19M, che l’architetto Rudy Ricciotti ha avvolto con gigantesche strisce di acciaio bianco – un omaggio all’elemento chiave della moda, il filo.
Ma il cuore dello show è stato proprio l’idea di lodare le qualità rare delle case di moda che hanno sede nel 19M, in cui vengono ospitati circa 600 fra artigiani e talenti creativi.
Due aziende di ricami sono state le grandi protagoniste di questo défilé: Lesage, che abbiamo potuto vedere in abili intrecci colorati in uno degli oggetti preferiti di Coco Chanel: i paraventi Coromandel; e Atelier Montex, presente in vari straordinari polsini argentati e motivi metallici. Spesso i look più chic erano i più semplici – in particolare un completo indossato da una modella con i capelli raccolti da un fermaglio – una combinazione di una gonna corta nera con pieghe ad armadillo, rifinita con una gigantesca doppia “C” metallica, indossata sotto un cardigan con scollo profondo e tre bottoni argentati.

Con un vento glaciale che sferzava il 19M, situato alla Porte d’Aubervilliers, nella zona nord della capitale francese, Virginie Viard ha mandato in passerella anche affascinanti cardigan, pantaloni e cappotti in color melanzana, prugna e viola. Il tutto impreziosito da sfarzosa bigiotteria in oro bizantino di Goossens, il marchio di gioielli 19M. Anche i semplici pantaloni neri erano accompagnati da svariate catene e collane di perle, spille in peltro color oro raffiguranti teste di leone, mini borse a forma di sfera e grossi bracciali. Il troppo non era mai abbastanza, anche nei classici tailleur in tweed di Chanel, che scintillavano di fili metallici.
“Volevamo mettere in mostra le competenze dei grandi marchi presenti al 19M, ma con un tocco più urbano. Amo questo posto. Adoro venire qui regolarmente. È un po’ come andare a trovare gli amici al college, come andare all’università”, ha detto Virginie Viard dopo la sfilata, nel giardino del 19M, un edificio triangolare di cinque piani.
Prima della sfilata, la maison ha trasmesso un video a cartoni animati che mostra una modella dai capelli corvini che passeggia in un mondo magico, dove le classiche décolleté bicolore beige e nere di Chanel sono più alte degli umani e varie sosia di Coco scivolano sopra a file di perle giganti o scavalcano giacche di tweed delle dimensioni del caratteristico Selciato del Gigante, o Giant’s Causeway, in Irlanda del Nord.

Il video è stato prodotto dalla casa di produzione Remembers, che ha realizzato otto cortometraggi d’avanguardia in stile manga, con una modella per ogni mestiere artigianale. Fran Summers si dondola sopra le piume giganti di Lesage, Mariam de Vinzelle è la vedette del Manège aux Camélias, e cammina su fiori giganti di Lemarié, mentre Lola Nicon si riflette su spille degli abiti dalle dimensioni di uno specchio di Desrues.
“Sono così stufa dei mini video sui savoir-faire. Così tante persone li realizzano, e non solo noi. Tipo, come si cuce un vestito? Ohhh… Ma poi ho incontrato Félix de Givry e Ugo Bienvenu di Remembers e ho deciso che avremmo fatto dei cartoni animati. Ed eccoli! Volevo un po’ d’aria da Cenerentola, dove le signore che creano la sartoria si alzano all’improvviso! E si trovano in un altro mondo”, ride Virginie Viard.
Sorprendentemente, date le restrizioni di viaggio, è stato un cast impressionante quello che ha sfilato in tutti e 59 i look. Ma la star dello show si è rivelata essere la modella/cantante Soo Joo Park, che ha cantato con ardore su un piccolo palco laterale di fronte a una prima fila comprendente Vanessa Paradis, Sofia Coppola, Marine Vacth, Elsa Zylberstein, Lucy Boynton, Inès de la Fressange, Blanca Li, Laura Bailey e Sébastien Tellier.
“Il casting non è stato così facile. Francamente, non c’è una sola modella a Parigi in questo momento a causa del Covid”, ha confessato Virginie Viard.
Chanel ha anche invitato otto famosi scrittori a visitare il 19M per celebrare la ricchezza e la diversità dei mestieri ospitati in questo centro unico, che ha aperto i battenti la scorsa primavera. Una continuazione dell’idea che sta alla base delle serate letterarie di Chanel in rue Cambon.
“Stiamo scoprendo il matrimonio delle passioni. L’unione della diversità e del tempo. La padronanza della pazienza è la virtù che decora il 19M”, scrive il rapper Abd al Malik, in un testo in prosa intitolato “Strolling Through 19M”.
Anne Berest, in un saggio intitolato “Nomenclatura”, riporta una scoperta rara al 19M. “La macchina da cucire chiamata Weismann compie un’impresa unica al mondo, quella di realizzare un cappello da donna a larga tesa a partire da un unico pezzo di paglia, facendolo girare su sé stesso fino a ottenere la forma del cappello. Questa macchina avrebbe potuto scomparire per sempre, se la sua ultima copia esistente non fosse stata trovata e salvata in extremis. Solo due donne oggi sanno come usarla. Diciamo i loro nomi, perché sono così belli; Blanche e Noémie”.
Infine, una scelta brillante: Chanel ha invitato il più grande artista hip-hop francese, MC Solaar, che ha risposto all’invito proponendo un rap improvvisato all’impronta:
“C’est à Paris que se situe le 19M
Déjà l’exo-structure rend cette architecture humaine les longs fils verticaux font signe à Lutèce l’Ancienne
Tout est dans l’équilibre… Dans l’alphabet… la lettre ‘M’.”
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