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Phillips nomina Benoît Repellin a capo della gioielleria per l’Europa


La casa d’aste Phillips ha annunciato la nomina di Benoît Repellin a Head of Jewellery, Europe (responsabile della gioielleria per l’Europa), un passo che l’azienda definisce fondamentale nello sviluppo della sua divisione riservata ai gioielli in rapida espansione. Repellin comincerà ad esercitare queste funzioni il 1° febbraio 2022 e sarà basato a Ginevra, anche se viaggerà molto, lavorando a stretto contatto pure con i team di New York, Londra e Hong Kong.

Benoît Repellin – Phillips

Dieci anni di esperienza nel settore e una lunga carriera nel mercato europeo, Benoît Repellin dovrà apportare all’azienda fondata nel 1796 da Harry Phillips a Westminster, Londra, il suo patrimonio di conoscenze e competenze per supportare e migliorare il dipartimento di gioielleria di Phillips in tutto il mondo, indica un comunicato. Nel suo nuovo ruolo, Repellin si dovrà adoperare soprattutto per stabilire una forte presenza per Phillips Jewels in Europa.
 
“L’Europa rimane un mercato estremamente importante per l’approvvigionamento e la vendita di gioielli e credo che Benoît disponga dell’esperienza, capacità di networking e creatività necessarie per aiutarci a raggiungere il prossimo livello di sviluppo in questa categoria”, ha spiegato nella nota Graeme Thompson, Worldwide Head of Jewellery di Phillips, aggiungendo che l’azienda inglese si trova “in un momento in cui si sta espandendo rapidamente in tutto il mondo”.

Repellin approda da Phillips provenendo da Sotheby’s, dove recentemente è stato direttore e responsabile delle vendite dei “Magnificent Jewels”. Durante i suoi nove anni di mandato, si è concentrato sull’acquisizione di affari per le vendite di gioielli in Europa e nel mondo. Come banditore esperto, ha condotto numerose aste di gioielli in Europa.
 
Lo sviluppo della divisione gioielleria aggiunge una categoria di prodotti complementare alle aree di interesse dell’azienda, ovvero il XX e il XXI secolo. Phillips ha raggiunto il record annuale di aste di gioielli globali nel 2021, registrando un aumento del 75% rispetto al 2019. La società ricorda inoltre di aver tenuto quest’anno una serie di aste di successo a Hong Kong e New York sotto la supervisione di Sara Thomeier, entrata a far parte di Phillips proprio all’inizio del 2021 come responsabile delle Americhe.
 
Con la sua competenza dedicata soprattutto ai settori dell’arte, del design, della fotografia, dei libri, degli orologi e dei gioielli del XX secolo e contemporanei, Phillips offre servizi professionali e consulenza su tutti gli aspetti del collezionismo. Le sue aste e mostre si tengono nelle sale di vendita di New York, Londra, Ginevra e Hong Kong, mentre i clienti vengono ulteriormente serviti attraverso uffici di rappresentanza con sede in Europa, Stati Uniti e Asia. Phillips offre anche una piattaforma di aste online accessibile in qualsiasi parte del mondo, e media vendite private offrendo assistenza con perizie, valutazioni e altri servizi finanziari.
 
La casa d’aste inglese, si legge su ARTnews, ha ottenuto vendite complessive pari a 760,4 milioni di dollari nello scorso esercizio 2020. Le vendite all’asta della società hanno realizzato oltre 648 milioni di dollari, mentre quelle private hanno portato nelle sue casse 113,2 milioni di dollari.
 
La cifra rappresenta un calo del 16,3% rispetto alle vendite annuali del 2019 di Phillips, che furono pari a 908 milioni di dollari, ma è un risultato migliore rispetto a quello dei suoi maggiori concorrenti, Sotheby’s e Christie’s, che hanno visto una diminuzione media del 25% delle vendite anno su anno a causa dell’impatto economico della pandemia. Le vendite in aste pubbliche registrate da Phillips sono diminuite del 12% rispetto ai 736 milioni di dollari realizzati nel 2019, mentre le vendite private hanno registrato un calo più significativo, -34% rispetto ai 171,8 milioni di dollari realizzati nel 2019, avvicinando la cifra del 2020 ai risultati 2018 di Phillips. L’azienda non ha comunicato a fine 2020 il totale delle proprie vendite online, che fu di 75 milioni di dollari nel 2019.

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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