SMI ha presentato lo scorso 25 novembre ai parlamentari, tramite il proprio Presidente Sergio Tamborini, un progetto volto alla creazione di un consorzio di imprenditori italiani per la gestione ottimizzata dei rifiuti provenienti dal mondo moda (abbigliamento, calzature e pelletteria). Inoltre, la proposta è stata inviata al Ministero della Transizione Ecologica nell’ambito della consultazione sull’Economia circolare conclusa il 30 novembre.

In particolare, Tamborini ha presentato la filiera T&A, le sue caratteristiche, i suoi punti di forza e le eccellenze che la compongono, sottolineando l’ampio ventaglio di prodotti che è in grado di offrire. Tema particolarmente attuale, visto che la Commissione Europea ha recentemente introdotto misure volte a conseguire livelli elevati di raccolta differenziata dei rifiuti tessili a partire dall’inizio del 2025, data anticipata al 1° gennaio 2022 dalla normativa italiana.
In dettaglio, il Presidente di SMI ha illustrato la strategia pensata per il riutilizzo e il riciclo dei rifiuti tessili e dell’abbigliamento e i numerosi vantaggi che potrebbero derivare in termini di potenziamento delle attività di riuso e riciclo di tali prodotti, a patto che le aziende dei comparti coinvolti possano disporre di un sistema collettivo EPR formato esclusivamente dai produttori, per gestire in modo efficiente gli obblighi normativi che ne deriveranno.
“SMI e Fondazione del Tessile Italiano saranno soci fondatori, promotori e garanti di un Consorzio no-profit di produttori che possa operare nell’ambito dell’eventuale regime EPR italiano. Questo progetto potrà costituire un decisivo contributo per un maggiore livello di sostenibilità della filiera e un concreto supporto per le aziende che dovranno affrontare un quadro normativo completamente nuovo”, spiega il comunicato stampa diramato da SMI.
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