Versione italiana di
Gianluca Bolelli
Pubblicato il
29 nov 2021
Mentre la maggior parte dei marchi sta iniziando a organizzare sfilate dal vivo, l’etichetta Vetements ci offre un nuovo lookbook digitale, una vera ode ai miliardari dei bitcoin. Un format di presentazione del tutto coerente con la collezione, che si ispira agli imprenditori recentemente arricchitisi grazie ai social media.

Ma ovviamente non è la loro fama a ispirare il marchio: la maggior parte dei modelli indossa una maschera. Il lookbook stesso è ambientato sullo sfondo di una carta da parati stampata con biglietti verdi da un milione di dollari, un design che riappare su stivali da cosmonauta, maschere e persino un vestito tipo Statua della Libertà.
“Inizialmente i couturier si rivolgevano ai monarchi e all’aristocrazia; all’inizio del XX secolo, ripiegarono su un nuovo tipo di clientela: i magnati dell’industria e le loro famiglie, che fecero fortuna in tutti i Paesi, dal petrolio all’immobiliare, passando per burro e barrette di cioccolato”, spiega il direttore del marchio, Guram Gvasalia, in un comunicato stampa che imita lo stile di una pagina di Wikipedia, prima di scherzare sul fatto che la presentazione gli è costata quasi un miliardo di dollari.
“Con la sua collezione Autunno-Inverno 2022/23, Vetements cerca di ridefinire la sartorialità e il know-how delle generazioni precedenti per questa nuova era, definita da nuovissimi fenomeni sociali ed economici che possono trasformare la vita di una persona dall’oggi al domani – la nuova ricchezza dei milionari in bitcoin… Qualcuno che ha investito 1.000 dollari in bitcoin nel 2010 e ora possiede quasi 80 milioni di dollari, oppure i milionari dei social media, ricchi e famosi solo per essere loro stessi e condividere i momenti più privati della loro vita”, spiega Guram Gvasalia, fratello di Demna, direttore artistico di Balenciaga.

La collezione racchiude tutta l’attitudine audace e le silhouette voluminose che ci si aspetta da Vetements, ma spesso declinate in nuovi tessuti improbabili. I blazer e i cappotti doppiopetto per uomo e donna sono tagliati in modo impeccabile in tessuti atipici come jersey e pile. Ma la grande novità sono i body integrali con stampe fantastiche, dai bulloni metallici ai calendari alle foglie che cadono.
Volumi esagerati, velluto lucido, stampe stravaganti e abiti da cocktail trasudano tutti un glamour d’ispirazione street. Ma non si può fare a meno di sorridere pensando che Vetements (marchio creato da due rifugiati georgiani e in gran parte ispirato dall’abbigliamento di seconda mano) sia oggi una delle etichette preferite dai miliardari in bitcoin.
L’emergere dei bitcoin ha reso molte persone più ricche. Un po’ come nel XVIII secolo, durante la bolla dei Mari del Sud, che culminò nel crac del 1720, il più famoso dell’epoca. Molti investitori finirono sul lastrico, incluso Isaac Newton – e molte persone più anziane, sagge e avvedute si aspettano che la stessa disavventura possa accadere oggi, a migliaia di persone che hanno investito in criptovalute.

Ma almeno quando ciò succederà, questi ultimi potranno ancora comprare una delle nuove magliette di Vetements come consolazione, come quella su cui si può leggere la scritta: “Money can’t make me happy, but Vetements can” (“I soldi non possono rendermi felice, ma Vetements sì”).
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