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La moda italiana punta a un fatturato di 82 miliardi di euro nel 2021


Versione italiana di

Gianluca Bolelli

Pubblicato il



13 dic 2021

L’industria della moda italiana vede la luce in fondo al tunnel. Secondo gli ultimi dati pubblicati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI), il fatturato del settore, comprendente tessuti, abbigliamento, accessori, gioielleria e bellezza, è previsto a 82,85 miliardi di euro nel 2021, con una crescita del 20,5% sul 2020. Tuttavia, esso resta ancora al di sotto del livello del 2019, quando raggiunse i 90,2 miliardi, scendendo del 23,8%. “Abbiamo recuperato sedici miliardi dopo la pandemia, ma ne mancano ancora otto”, ha affermato lunedì il presidente di Camera Moda, Carlo Capasa, durante una conferenza per presentare il programma della Milano Fashion Week di gennaio.

Il presidente di Camera Moda, Carlo Capasa – CNMI

Il mercato italiano, che ha registrato una forte crescita nel primo e nel secondo trimestre (+24% nel semestre), si sta stabilizzando, registrando una marcata decelerazione tra luglio e settembre, poiché l’aumento delle vendite nel terzo trimestre del 2021 è stato solo dell’8,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
 
La stessa tendenza si riflette nelle vendite all’estero, con un boom nel primo semestre e un rallentamento nel terzo trimestre. Comunque, le esportazioni della moda italiana flirtano ancora una volta con il loro livello elevato del periodo pre-pandemia. Quindi nel 2021 l’export dovrebbe aumentare del 21%, a 67,9 miliardi di euro, secondo le previsioni di Camera della Moda. Nel 2019, il dato aveva raggiunto i 71,5 miliardi, per poi scendere del 21,5% l’anno successivo a causa del Covid.

Nei primi nove mesi dell’anno, le esportazioni del Made in Italy sono salite del 15,7% verso i 27 Paesi dell’Unione Europea e del 18,2% nel resto del mondo. In particolare, sono aumentate del 55,2% in Cina, del 31,2% negli Stati Uniti e del 20,6% in Russia.
 
Allo stesso tempo, le importazioni sono diminuite del 2,7%, “soprattutto a causa delle difficoltà logistiche e di approvvigionamento dei Paesi extraeuropei (-13,2%) e in particolare della Cina e dei Paesi dell’Asia orientale (-13,2%), che hanno influito anche sui sourcing dei mercati italiani”, sottolinea lo studio, rilevando che, al contrario, le importazioni dai Paesi europei verso la Penisola sono aumentate del 12,7%.
 
“Per il 2021 le importazioni verso l’Italia sono previste a 34,7 miliardi di euro, contro i 39,2 miliardi del 2019. Si sono quindi ridotte di 5 miliardi di euro, non solo a causa dei problemi di approvvigionamento di materie prime in Asia e nel resto del mondo, ma anche perché sempre più produzioni tessili vengono svolte in Italia”, stima Carlo Capasa. Di conseguenza, solo il saldo positivo della bilancia commerciale, atteso a 33,2 miliardi di euro, dovrebbe raggiungere e superare nel 2021 il livello del 2019, quando arrivò a 32,2 miliardi di euro.
 
“La moda rappresenta il secondo settore industriale d’Italia. Impiega quasi 600.000 persone e altrettante indirettamente attraverso il commercio e il terziario. Quasi tutte le grandi maison internazionali producono le loro collezioni dai nostri artigiani”, ricorda il presidente della Camera della Moda, sottolineando una volta in più il dinamismo e il ruolo svolto dall’industria italiana a livello europeo.

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Articolo preso da Fashio Network Italia

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