Pubblicato il
17 nov 2021
“Un sistema moda più evoluto e unito nelle sue istanze, dal monte al valle, ci permetterà non solo di rilanciare il settore nel mondo, ma soprattutto di avere un nuovo paradigma industriale del Made in Italy, più sostenibile e sempre più aperto ai giovani”. A dirlo è Sergio Tamborini in occasione del suo discorso di insediamento come nuovo presidente di Sistema Moda Italia, a seguito della nomina ricevuta lo scorso 29 settembre.

L’assemblea pubblica dell’associazione si è tenuta in presenza il 17 novembre a Palazzo Mezzanotte a Milano. Dopo il saluto del Past President Marino Vago è intervenuto Luca Bettale, partner di Long Term Partners-Oc&c, per presentare la relazione “Quale futuro per la filiera italiana del tessile-moda”, nella quale sono analizzate le tematiche più significative per l’industria del tessile-abbigliamento, comprese le differenti velocità di ripresa tra le imprese del monte e quelle del valle della filiera e di come la flessibilità delle Pmi si stia rivelando un utile strumento nella fase di ripresa.
Il neo-presidente Tamborini ha proseguito illustrando i punti salienti del suo programma, partendo dalla necessità per le aziende di associarsi, nell’ottica di una sempre maggiore integrazione e contaminazione di idee ed esperienze. Altro caposaldo della nuova presidenza è la sostenibilità, in sinergia con la circolarità, temi sui quali Smi sta preparando i presupposti operativi per aiutare le aziende ad adempiere i futuri obblighi in fatto di riduzione dei rifiuti tessili. A fianco della sostenibilità ambientale, riflettori puntati anche sulla sostenibilità sociale, che l’associazione persegue con attività quotidiane di contrasto al dumping contrattuale e di riqualificazione del lavoro manuale. Infine, la formazione, elemento indispensabile per il rilancio del settore, dato che le nuove tecnologie richiedono nuove competenze, sempre più specifiche.
“Questo momento di incontro, finalmente in presenza”, conclude Tamborini, “ci permette un momento di riflessione condivisa su quali scenari stiamo affrontando e cosa ci aspetterà nel futuro. È il momento di unire le esperienze a fattor comune, di riconoscerci in una struttura associativa che ci garantisca nelle attività di rappresentanza presso il Governo e le istituzioni. Il nostro settore è una voce importante della bilancia commerciale del nostro paese ma anche un settore determinante per un altissimo numero di lavoratori e lavoratrici”.
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