Pubblicato il
15 dic 2021
Giunto alla 16ma edizione, il ranking delle aziende quotabili dei settori Fashion, Beauty, Design e Wine organizzato da Pambianco, società milanese di consulenza strategica fondata nel 1977 da Carlo Pambianco, ha celebrato la sera del 14 dicembre a Palazzo Mezzanotte l’assegnazione dei consueti Pambianco Award “leQuotabili21”.

L’analisi dell’edizione 2021 ha selezionato 30 aziende della moda, 10 società dela bellezza, 20 imprese attive nel design e 10 del settore vinicolo, oltre ad aver dato spazio alle 3 migliori small caps (ovvero quelle con fatturato inferiore a 50 milioni di euro) di ciascun settore considerato.
Per il settore Fashion, Giulia Tissini, Industry Manager, Google Customer Solution di Google Italia, ha premiato il vincitore della categoria, che è nuovamente Golden Goose, seguito dalla new entry Luisaviaroma in seconda posizione e da Calzedonia Group a completare il trio di testa. Fra le Small Cap del comparto, premiate da Luigi Traldi, Head of Partner Success Italy di Klarna, si riconferma in prima posizione MC2, seguita da Moorer e da Raspini.
Tra le aziende del Beauty, premiate da Lorenzo Cotti, Amministratore Delegato di Integra Fragrances, ai primi 3 posti sono risultate AGF88 Holding prima, al secondo posto Sodalis e al terzo Pinalli.
Nella categoria per le aziende con fatturati sotto i 50 milioni di fatturato, premiate da Barbara Lunghi, Head of Primary Markets di Borsa Italiana, si posizionano invece sul podio in prima posizione Re-Forme (Veralab), seguita da Laboratorio della Farmacia e Solgar.
Nel settore del Design, con premiazione a cura di Arcangelo D’Onofrio, CEO di Temera, conquista la prima posizione Poltronesofà che guadagna due posizioni, mentre Minotti arriva al secondo posto e Baxter al terzo.
Nel ranking delle Small Cap, premiate da Walter Ricciotti, Partner di Made in Italy Fund, l’azienda Edra conquista il gradino più alto del podio salendo di una posizione, venedo seguita da Talenti e da Gaber.

Il podio del segmento Wine è stato premiato da Erika Andreetta, Partner di PwC e vede al primo posto Santa Margherita, che fa così passare Marchesi Antinori al secondo posto, con Frescobaldi sul terzo gradino del podio.
Fra le “piccole” del Vino italiano premiate nuovamente da Barbara Lunghi, Barbanera è in prima posizione seguita dalle new entry digitali Tannico, in seconda posizione, e Vino.com a chiudere il terzetto di testa.
Ai premi di categoria, previsti per il Top Performer di ciascun settore sia nel ranking delle big che delle Small Cap, è stato affiancato anche quest’anno un “premio speciale” all’azienda che è stata considerata più attenta in termini di sostenibilità.
Armani, Gruppo Davines e Artemide si sono aggiudicati a pari merito questo importante riconoscimento e sono state premiate da Guido Alfani, General Manager di Carbonsink, partner di Pambianco nella definizione di questo specifico ranking.
L’Award Pambianco è assegnato alle aziende italiane dei settori Fashion, Beauty, Design e Wine che possiedono le caratteristiche economiche, finanziarie e di posizionamento, per essere quotate in Borsa con maggior successo in un orizzonte temporale di 3/5 anni. Pambianco prende ogni anno in considerazione i bilanci delle aziende dei settori di riferimento non quotate e con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro e le ordina in un ranking secondo un modello di valutazione della quotabilità sviluppato dalla stessa Pambianco sulla base dei parametri di crescita percentuale (in quest’annata riferendosi al triennio 2020-2019-2018), percentuale di EBITDA medio (semopre 2020-2019-2018), notorietà del marchio, dimensione, controllo della distribuzione (DOS + e-commerce), percentuale di export (nel 2020) e fascia di mercato (alta, media, bassa).
I mercati azionari hanno dimostrato di credere fortemente nelle storie imprenditoriali italiane contraddistinte da una forte spinta alla crescita, all’internazionalizzazione e all’innovazione e sono in attesa di nuove opportunità di investimento. Proprio alla luce delle evoluzioni dei mercati finanziari, da questa edizione la percentuale di crescita diviene il parametro che pesa maggiormente sul punteggio complessivo, segnala Pambianco.

“Quest’anno abbiamo voluto incrementare il peso del parametro legato al tasso di crescita ed inserire nel ranking anche le attività che sviluppano online la maggior del proprio giro d’affari”, spiega David Pambianco, CEO di Pambianco, inserimento resosi ancor più necessario “dopo un anno di pandemia e chiusure che hanno ulteriormente accelerato la digitalizzazione di molti business”.
Dai dati dei “best in class” analizzati dallo studio Pambianco emerge che l’annus horribilis del 2020 ha avuto impatti diversi sulle varie industrie che contribuiscono a promuovere il Made in Italy nel mondo. Se il campione del settore beauty ha registrato una decrescita media del -2,9%, il wine del -3,8% e il design del -4,7%, il settore fashion ha subito un calo decisamente più consistente pari al -21%.
In termini di distribuzione geografica delle aziende, considerando il panel complessivo delle 70 “big” considerate, si nota che 24 hanno sede in Lombardia, 17 in Veneto e 9 in Emilia Romagna. Complessivamente solo 10 regioni sono rappresentate dai loro “campioni”.
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