Il gruppo Inditex ha realizzato un utile record di 1,23 miliardi di euro nel terzo trimestre

Il colosso spagnolo dell’abbigliamento Inditex, proprietario di Zara, ha registrato un utile record di 1,23 miliardi di euro nel terzo trimestre dell’esercizio fiscale, grazie a un forte aumento delle vendite nei negozi e su Internet. Un risultato vicino alle previsioni degli analisti, che stimavano per il periodo un utile pari a 1,263 miliardi di euro.

Un risultato che, con il suo incremento del 42% rispetto al terzo trimestre del 2020 (866 milioni), rappresenta un “massimo storico” per il gruppo; l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2019 è stato del 5%.
 
Nei primi nove mesi dell’anno fiscale, dal 1° febbraio al 31 ottobre, il leader mondiale del tessile ha registrato un utile di 2,5 miliardi di euro, in crescita del 273% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il dato di vendita del periodo ha raggiunto i 19,32 miliardi di euro, contro i 14,08 miliardi del 2020. Particolarmente dinamiche sono state le vendite online, con un incremento del 28% rispetto al 2020 e del 124% rispetto al 2019.

Il gruppo era precipitato in rosso nella prima metà del 2020, per la prima volta in quasi vent’anni, dopo aver dovuto chiudere il 90% dei suoi negozi nel mondo a causa dell’epidemia di Covid-19. Successivamente ha rialzato il tiro, grazie alla ripresa economica che ha portato a una forte crescita delle vendite per tutti i suoi marchi (Bershka, Pull & Bear, Massimo Dutti, ecc.).
 
Gli ultimi dati “dimostrano ancora una volta la solidità del nostro modello economico”, basato su una “completa integrazione tra negozi e online”, ha sottolineato il presidente di Inditex, Pablo Isla, che dopo aver guidato il gruppo per 10 anni cederà il suo posto il prossimo 1° aprile a Marta Ortega, figlia del plurimiliardario spagnolo Amancio Ortega, fondatore e principale azionista di Inditex.
 
Marta Ortega, 37 anni, ha occupato per quindici anni diversi incarichi di responsabilità nella società fondata dal padre, al fianco del quale compare regolarmente. È dunque considerata da molti la sua erede naturale.